martedì 5 agosto 2008

Il dopo congresso PRC

Il congresso di Rifondazione Comunista si è concluso con la vittoria, da molti annunciata, di Ferrero. Ex ministro del governo Prodi che dopo vari mea culpa ha ora incredibilmente mutato la propria posizione sostenendo che bisogna uscire da tutte le giunte, o quasi, per salvaguardale la morale (ma quale?), dove si è alleati con il PD.

Bertinotti , che di fatto ha maturato una ennesima sconfitta, avendo lui sostenuto Vendola ( corrente meridionale del PRC che ora è diviso tra area del nord e area del sud...), può dire addio al suo progetto politico della sinistra arlecchino.

Nel frattempo il PDCI con Diliberto, da buon menscevico, sostiene che sarebbe da pazzi rompere le alleanze con il PD. I Verdi stanno li a guardare un po’ appoggiando il PD un po’ criticandolo...

Summa dei fatti? Siamo proprio alla frutta.

Che senso ha tenere in vita un Partito morto come quello di Rifondazione?
Diliberto ha lanciato la sua costituente dei comunisti, che come volevasi dimostrare ha lo scopo benemerito di voler acquisire la leadership nella ipotetica futura nascita di una nuova sinistra arlecchino...

Nel frattempo il PCL, continua a sostenere la linea di nessun accordo con i morti viventi...il che è comprensibile e anche giusto. Ma occorre mutar linea strategica per lavorare affinché si possa dare luogo ad una vera opposizione comunista.

Ed il resto del movimento è li che si guarda le spalle cercando di capire se ha ancora un senso oggi lottare...

Dimenticavo il legalitario Di Pietro e populista Grilliano che ora addirittura sembrano voler colmare quel vuoto enorme lasciato dai nostri compagni spariti dalle istituzioni che contano e anche dalla piazza..

Dove stiamo andando a finire?

E' possibile oggi dare luogo alla Costituente dei Comunisti?

Ritengo necessario e doveroso un percorso unitario almeno sul campo dell'azione sociale, ma credo che la strada che si è intrapresa sia quella sbagliata.
A questo punto è doveroso chiedersi cosa fare? Stare li ancora a guardare? Ritirarsi a vita privata?
Io credo che un buon passo sia quello di iniziare da zero. Partire dai territori dai quartieri e denunciare e proporre in linea con i nostri principi una idea altra di società.

Siamo alla frutta, ma quella marcia però.

Questo autunno sarà importante sia per alcune parvenze di lotte sociali che ci saranno, sia perché si parlerà di Europee e dove si porrà necessariamente ancora una volta per fini elettorali la creazione di un gruppo unitario!

Dissociamoci da tutto ciò lavoriamo sul territorio attraverso la forma di collettivi, associazioni, gruppi organizzati coordinati da un unico intento quello di cambiare veramente lo stato delle cose.

Il sindacalismo di base a tal proposito, con l'assemblea dei mesi scorsi a Milano ha dato un buon segnale, ovvero quello della necessità di dover mutare strategia di porre fine alla frammentazione politica. Ma purché il tutto avvenga con coerenza.

Fino a quando Rifondazione e il PDCI continueranno ad avere vita, ritengo personalmente infattibile qualsiasi percorso unitario con tale strutture politiche autrici della disfatta della sinistra Italiana.

Il percorso unitario deve essere intrapreso solo con chi è stato alla opposizione chi non si è mai venduto per le poltrone, e queste soggettività politiche esistono.
Ma perché ciò sia fattibile occorre evitare la chiusura nel proprio giardino di casa proclamando di essere la guida della Classe Comunista Italiana.

Le costituenti lanciate sino ad ora sono state solo dei proclami, che per ragioni oggettive di difficoltà organizzative ed anche economiche diversamente avranno seguito immediato.
Occorre invece lavorare nel territorio dal basso , con umiltà !
Nessuna alleanza con il PRC con il PDCI , lasciamoli marcire nelle loro false convinzioni, Ferrero, Vendola, Diliberto non rappresentano un bel niente. Anzi il suggerimento che darei a loro è quello di entrare nel PD e fare una corrente di opposizione all'interno di quel partito di ex comunisti!

Marco Barone

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