lunedì 27 luglio 2009

Elenco degli incarichi I semestre 2008 per regioni, aggiornati al 20/01/2009 pubblicato sul sito della Funzione Pubblica

per vedere gli incarichi nella Regione Calabria collegarsi al link :

http://www.innovazionepa.gov.it/ministro/trasparenza/incarichi_2009/pdf_incarichi_2009/regioni/calabria.pdf

mercoledì 22 luglio 2009

Rapporto Svimez: cresce il divario nord-sud del paese con la colpevole responsabilità del Governo

“Un’Italia spaccata spaventosamente in due. Cresce sempre più il divario tra Centro-nord e Sud del paese con la colpevole responsabilità del Governo Berlusconi che non ha mantenuto nessuno degli impegni sbandierati in campagna elettorale”. A sostenerlo, in una nota, Michelangelo Tripodi, assessore regionale e segretario regionale del PdCI, commentando i dati relativi al rapporto Svimez 2009 sull’economia nel Mezzogiorno. “Dati allarmanti – spiega Tripodi – che indicano come la politica portata avanti dal Governo centrale sia completamente miope rispetto alle esigenze del Sud e proprio in questo periodo di grave crisi economica che, secondo quanto hanno riferito a più riprese esperti economisti, va fronteggiata investendo proprio sullo sviluppo del Mezzogiorno”. In base al rapporto Svimez – prosegue il segretario regionale del PdCI - il Pil delle regioni meridionali ha avuto un crollo del 1,1%, ma i dati più preoccupanti riguardano l'emigrazione. Negli ultimi 10 anni, infatti, le persone che hanno abbandonato il sud ammontano a 700.000 e bene ha fatto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a ribadire che deve crescere nelle istituzioni, così come nella società, la coscienza che il divario tra Nord e Sud deve essere corretto”. “I paesi del sud e della Calabria in particolare – afferma ancora Tripodi – si spopolano. Giovani e meno giovani, come successo nel dopoguerra, valige in mano, cercano fortuna al Centro-nord che attira e smista flussi al suo interno. Meno posti di lavoro dunque al Sud e soprattutto una carenza di domanda di figure professionali di livello medio-alto, con i laureati meridionali che, scartabellando il dati del rapporto Svimez, se scelgono di rimanere nei loro luoghi di origine non arrivano a 1.000 euro al mese, mentre il 63% di chi è partito dopo la laurea guadagna tra 1.000 e 1.500 euro e oltre il 16% più di 1.500 euro”. “Ci troviamo alle prese con uno squilibrio allarmante, senza precedenti – sottolinea il segretario regionale del PdCI – ad un divario pauroso in termini di dotazione di infrastrutture, di investimento in capitale umano, di rendimento delle amministrazioni pubbliche e di qualità dei servizi. Di fronte all’ennesima conferma della politica antimeridionalista del Governo frutto dei numerosi scippi perpetrati soprattutto in Calabria, iniziando dal biglietto da visita relativo alla cancellazione dei fondi ex Fintecna per coprire gli ammanchi derivanti dall’abolizione dell’Ici ai Comuni e a favore delle classi sociali con un elevato reddito personale e proseguendo poi con i Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas) e il Fondo sociale europeo (Fse) dirottate in buona parte delle regioni economicamente più forti del paese”. “E’ un dato ormai appurato che per la prima volta nella storia della Repubblica – conclude Michelangelo Tripodi – un Governo viene e mette le mani in tasca al Mezzogiorno a beneficio delle aree più ricche del Paese, invece di programmare e di avviare investimenti con le disastrose conseguenze che il rapporto Svimez ha messo drammaticamente a nudo”.

(Ufficio Stampa PdCI Calabria)

contro il decreto "sicurezza"

Con l’approvazione del ddl 733, il decreto cosiddetto “sicurezza”, si è compiuto
un ulteriore passo verso la barbarie. Il disegno di legge introduce con le sue
norme un vero e proprio sistema di esclusione sociale, una sorta di apartheid, e
per questo non può che essere definito una legge razzista.
I diritti smettono di essere tali per diventare altro, nella migliore delle ipotesi
concessioni, e gli immigrati diventano oggetti in balia di ogni arbitrio. Sarà
infatti lo status di immigrato a determinare il godimento o meno del diritto.
In questo modo cittadini che vivono nello stesso Paese non saranno tutti uguali di
fronte alla legge né godranno delle stesse garanzie.
La Costituzione diventa così carta straccia.
L'intento persecutorio del Ddl è del tutto evidente e comporterà la conseguenza
per gli irregolari di non iscrivere a scuola e di non registrare all'anagrafe i propri
figli, di non rivolgersi al medico in caso di malattie. Il pubblico ufficiale
nell'esercizio delle sue funzioni sarebbe infatti costretto, con l'introduzione di
questo reato, a denunciarli.
In questo modo a vincere sarà l’illegalità e la clandestinità.
I Comunisti italiani non possono accettare tutto questo.
Lanciamo una campagna di controinformazione e chiediamo a tutti i democratici,
ai cittadini, agli uomini e donne di cultura, alle associazioni e ai partiti
antifascisti e schierati in difesa della Costituzione, di trovare intorno ad una
battaglia contro questa legge le ragioni di una unità in difesa del diritto e della
democrazia.
Appoggiamo e facciamo nostra l’iniziativa di disobbedienza civile dal titolo
“porte aperte”, lanciata dall’Arci, in cui i circoli della grande associazione
ricreativa nazionale ospiteranno i migranti sottraendoli alla persecuzione del
razzismo di Stato. Chiedendo ai nostri compagni di fare altrettanto con i nostri
circoli e le nostre sezioni. Ci impegniamo a promuovere nel prossimo mese di
settembre una mobilitazione diffusa nelle forme più unitarie possibili,
dialogando in primo luogo con le comunità di cittadini stranieri presenti nel
nostro Paese.

Il PRESIDENTE DELL’ANPI, RAIMONDO RICCI, SCRIVE A SCHIFANI E FINI

"Verità sulla giustizia mancata alle vittime (15.000 – 20.000) delle stragi nazifasciste ’43-’45: Senato e Camera esaminino le risultanze della Magistratura Militare e delle due Commissioni parlamentari di indagine e inchiesta concluse da ben 8 anni"

"(…) L’ANPI chiede che con ogni possibile sollecitudine il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati esaminino le risultanze alle quali sono pervenute nel 1999 il Consiglio della Magistratura Militare; nel 2001 la Commissione Giustizia della Camera in sede di indagine conoscitiva; nel 2006 la Commissione bicamerale d’Inchiesta sulle cause e sulle responsabilità del criminoso occultamento, nell’ "Armadio della Vergogna", dei 2274 fascicoli riguardanti le stragi risalenti agli anni ’43-’45. Quanto è accaduto, come sarà senz’altro noto, ha impedito ai magistrati militari di rendere giustizia per l’uccisione di migliaia di militari italiani, fatti prigionieri e poi fucilati dalle truppe naziste - oltreché di tanti civili, anziani, bambine e donne - contro ogni norma di umanità e di diritto internazionale, come in particolare è avvenuto nella drammatica vicenda di Cefalonia e Corfù.
VERITA’ E MEMORIA
L’Associazione che mi onoro di presiedere e rappresentare reputa urgente e necessario che si compia ogni sforzo per chiudere, con spirito di verità, senso dell’onor patrio e di solidarietà umana e civile questa oscura pagina di giustizia colpevolmente negata. (…) Una democrazia è forte quando il Paese dimostra, con coralità di intenti, la volontà, il coraggio e la capacità di fare i conti con le pagine, anche le più riprovevoli, della storia.
L’ANPI confida che (…) vengano esaminati i tre documenti già sopra indicati e Senato e Camera pervengano, con una propria mozione, a pertinenti valutazioni e a proposte dignitose, solenni e necessarie per chiudere una pagina così dolorosa della nostra storia a memoria delle tante vittime".

martedì 21 luglio 2009

La sfida alla n'drangheta a Vibo continua

Quella che è in atto a Vibo Valentia da qualche tempo è qualcosa che sembra richiamare i tempi recenti in cui c'era Ruperti . Ovvero una parte di Stato che si attiva per sconfiggere la parte negativa della sua componente ovvero quella mafiosa!
Le amministrazioni locali sono quelle maggiormente filtrabili dal sistema mafioso e quindi penetrabili. Ma colpendo alcuni ambiti di piccolo ma diffuso interesse ecco che si può giungere alla operazione accerchiamento. Ambiente, abusivismo, sottocultura sono alcuni degli ambiti che sono stati presi , giustamente di mira negli ultimi tempi dalla Procura della Repubblica con importanti operazioni di sequestro di interee aree, di controlli in aziende gestite dalle n'drine, sequestri di discariche...inteventi mirati sullo stato di diritto . E' una sifda importante che è stata lanciata a quella gente che ha massacrato la terra Calabra e Vibonese. Le loro bombe non spaventano. Eì chiaro che il non sviluppo di Vibo è una operazione voluta, perchè la mancanza di luoghi di aggregazione culturale, di discussione, di diffusione della informazione ecc è pericoloso per il sistema mafioso che ancora oggi spera di fare leva sulla ignoranza, che ahime in questa terra è ancora diffusa. I politici locali sono complici di ciò , come lo sono stati in passato, l'incapacità gestionale di una intera città è la prova vivente della volontà di fare arretrare ancora di più il progresso culturale di vibo valentia. Non mi sembra che siano allarmanti dallo spopolamento, anzi mi chiedo come sia possibile che a vibo si continui a costruire, ovviamente senza cognizione di causa, ma gli abitanti non aumentano? Perchè a Vibo tutte quelle banche? e' chiaro che qualcosa di marcio è presente nei politici che vengono mandati ad amministrare la città con il placet dei mafiosi... Ma arriveremo anche a voi prima o poi! I giovani che a vibo vogliono cambiare le sorti nefaste di questa terra ci sono ! e lotteranno anche con l'ausilio di tutti quelli che come me lavorano al nord! Perchè siamo tutti uniti per cambiare le sorti di Vibo e della Calabria!
Ora paventa la minaccia che la provincia di Vibo, come istituzione, verrà soppressa...quali benefici ha portato questo ente? tanto clientelismo sicuramente...e mali affari certamente. Ma state tranquilli la provincia non sparirà perchè si uniranno altri comuni a quelli di vibo , comuni con cui le famiglie mafiose locali sono alleate già da tempo...della provincia di reggio calabria...
Ma noi vigileremo e denunceremo tutto perchè la lotta continua!
Marco Barone

venerdì 10 luglio 2009

Incidenti Lavoro - Pagliarini: "Operaio muore sui binari. Ennesimo dramma nelle ferrovie mentre governo smantella Testo Unico su sicurezza"

Ufficio Stampa PdCI

"Un’altra volta ancora la tragedia quotidiana delle morti bianche si è abbattuta sul microcosmo delle Ferrovie, in tutta evidenza sempre più insicuro. E’ stata stroncata stamattina la vita di un operaio di 25 anni, colpevole soltanto di compiere il suo dovere lungo la massicciata sui binari nei pressi di Parma. Ironia della sorte stava lavorando su un cantiere dell’Alta Velocità, vale a dire quel settore che negli anni ha ottenuto ingenti risorse in precedenza destinate ai pendolari e, probabilmente, alla messa in sicurezza di linee periferiche e di convogli destinati al traffico locale o delle merci. Le cronache ci hanno raccontato per quanti minuti è rimasto interrotto il traffico ferroviario tra Milano e Bologna. Noi comunisti, che non dimentichiamo mai i disagi dei pendolari sacrificati sull’altare di chi utilizza il treno per fare business, aggiungiamo altre preoccupazioni, troppo spesso omesse: ci indigna sapere che il governo sta smantellando il Testo Unico sulla sicurezza varato poco più di un anno fa dal centrosinistra proprio mentre il dramma-infortuni si conferma come emergenza nazionale sempre più acuta, e ci lascia allibiti la leggerezza con cui l’amministratore delegato delle Ferrovie cerca, ogni volta che se ne presenta l’occasione, di sminuire la portata dei drammatici disservizi che circondano il traffico su rotaia e di enfatizzare i presunti successi di Trenitalia. Noi continueremo a denunciare da un lato quanto sta accadendo e dall’altro la scomparsa dall’agenda politica del tema della sicurezza sul lavoro". E' quanto afferma Gianni Pagliarini, responsabile Lavoro del PdCI.

G8, Palestina - Genovali: "Basta con sparate demagogiche di Berlusconi"

Ufficio Stampa PdCI

"Basta con le solite sparate demagogiche di Berlusconi ad uso e consumo dei media sulla Palestina. Oggi occorre bloccare la strage quotidiana dei palestinesi, il rispetto delle risoluzioni ONU e lo strangolamento scientifico con il quale Israele sta uccidendo qualsiasi esperienza economica di quel popolo. Il resto è propaganda becera". E' quanto afferma Andrea Genovali, vice responsabile Esteri del PdCI.

G8, Berlusconi - Venier: "Dichiarazioni di giubilo del Pdl dimostrano l'angoscia con cui si aspetta segnale di scampato pericolo"

Ufficio Stampa PdCI

"Che film vedono proiettato nelle loro menti i signori del Pdl? L'imbarazzo di Berlusconi al G8 è evidente. Dalle strette di mano mancate a Obama ai tentativi di sottobraccio respinti dalla Merkel, al comizio stampa senza domande, alle promesse già tradite su Africa, Palestina e clima: è palese la preoccupazione del premier e la sufficienza degli ospiti nei suoi confronti. Le dichiarazioni di giubilo degli esponenti del Pdl dimostrano semmai l'angoscia con cui si aspetta la conclusione di questo inutile G8 per poter festeggiare lo scampato pericolo. Questa finta e costosissima rappresentazione non salverà Berlusconi dal suo declino ma soprattutto non risolverà i problemi dell'economia e del pianeta ". E' quanto afferma Jacopo Venier dell'ufficio di segreteria del PdCI.

G8, Clima - Saroufim: "Partorito un nulla condito di promesse: un capolavoro alla rovescia del governo italiano"

Ufficio Stampa PdCI

“Parole, parole, parole... Come volevasi dimostrare, sul clima, che era uno dei punti fondamentali del G8, a causa della fallace preparazione dell’Italia, che è il più anti ambientalista tra i governi, è stato partorito un nulla condito di promesse e annunci che, di fatto, non cambiano nulla. Mentre la terra sta sempre peggio, i signori del G8 sulla riduzione delle emissioni killer decidono di non decidere e si prendono ulteriore tempo pur di non mettere a punto una strategia chiara e determinata. Un capolavoro alla rovescia, insomma, degno di questo governo impresentabile”. E' quanto afferma Claudio Saroufim, reponsabile ambiente del PdCI.

Fiat - Sgobio: "Governo e azienda a braccetto contro i lavoratori: Sud sempre più solo"

Ufficio Stampa PdCI

"Il governo, nonostante le rassicurazioni pelose e strumentali di Scajola, va a braccetto con l'azienda contro i lavoratori. Marchionne, visti gli utili positivi, mira a rastrellare liquidità chiudendo stabilimenti e licenziando lavoratori con l'ok del governo, che se ne sta immobile a monitorare la situazione senza porre veti e condizioni. Nel Mezzogiorno la situazione rischia di diventare esplosiva: il Sud non può avere un'altra emorragia occupazionale. Il governo lo sappia e corra ai ripari prima che sia troppo tardi, a tutela del futuro dei lavoratori che in questi giorni stanno lanciando appelli disperati a chi di dovere". E' quanto afferma Pino Sgobio, responsabile per le politiche del Mezzogiorno del PdCI.

Cuba - PdCI: "Con Cuba e i Cinque, senza se e senza ma”

Ufficio Stampa PdCI

"Il PdCI aderisce alla manifestazione nazionale indetta dall’Associazione di Amicizia Italia-Cuba a sostegno della liberazione dei Cinque eroi cubani da dieci anni detenuti illegalmente e ingiustamente nelle carceri statunitensi. Una manifestazione che vuole fare luce anche sul gravissimo silenzio dei media italiani che da dieci anni ignorano una così barbara ingiustizia. Tutto questo perché le cinque persone sono cubane e lavorano per smascherare attentati terroristici contro il loro paese da parte delle cosche mafiose dei cubani che vivono in Florida. Il PdCI porrà il essere il massimo sforzo per far partecipare il più ampio numero di compagni e compagne possibili alla manifestazione di Milano del prossimo 10 ottobre". E' quanto affermano Andrea Genovali, vice responsabile Esteri del PdCI e Stefano Fedeli, responsabile America Latina del PdCI.

G8, Corteo - Musolino: "Qui c'è la parte sana del paese: i media diano voce e visbilità"

Ufficio Stampa PdCI

"Oggi da Paganica a L'Aquila manifestano migliaia di persone che, insieme alla contestazione del G8, chiedono al governo una ricostruzione trasparente e celera per la popolazione colpita dal terremoto. I media che in questi giorni hanno rincorso i cosiddetti otto grandi, e che hanno raccontato ogni minuzia di Berlusconi, farebbero bene a dare voce e visibilità a questa manifestazione pacifica e popolata dalla parte sana del Paese. Quella che non ci sta a veder le passerelle dei potenti di turno passare sui problemi e sulle sofferenze della gente". E' quanto afferma Maurizio Musolino, reponsabile Movimenti e Immigrazione del PdCI, che sta partecipando, insieme al segretario regionale del partito Antonio Macera e a molti rappresentanti della Fgci al corteo contro il G8.

Comunicato Stampa NO G8

In questi giorni in Abruzzo si riuniranno i grandi potenti del mondo, per l’ennesima stupida rappresentazione di loro stessi. Ad aggravare il tutto, è stata la scelta del nostro Presidente del Consiglio Berlusconi di svolgere l’incontro in Abruzzo, già duramente colpito dal terremoto. Berlusconi, con le sue scelte e le sue pratiche, ha così messo a nudo le vergogne dell’Italia di fronte al mondo intero. Nonostante ciò, i “Grandi 8” si sono nuovamente riuniti per decidere dei loro interessi, senza far nulla che modifichi le sorti di un mondo in cui sempre più persone muoiono di fame e di sete, e sono costrette ad abbandonare le loro terre per poter sopravvivere. A nostre spese stabiliranno di come disporre a proprio uso e consumo dei nostri beni comuni: cibo, acqua, aria, energia, salute. Riteniamo il G8 sempre più un organismo abusivo ed inutile. Gli stessi impegni assunti dal G8 di Genova nel 2001 sull’abbattimento del debito dei paesi poveri e sui fondi per la lotta all’aids sono stati disattesi. Oggi, purtroppo, tutto il loro fare, in nome della globalizzazione capitalista, ha prodotto più povertà tra le popolazioni, ma più ricchezza per i potenti, per le multinazionali, per gli speculatori finanziari. Si riuniscono in questo momento di crisi economica, che loro stessi hanno generato, per decidere come meglio farne pagare i costi a tutti noi. Il nostro lavoro, le nostre pensioni, la nostra quotidianità, sono minacciati dalle scelte che i governi più potenti del mondo ci hanno imposto per rendere precarie le nostre già difficili vite. Queste scelte, hanno indebolito intere comunità, hanno aumentato la frammentazione sociale separandoci e facendoci sentire sempre più soli. Impegnati ad arrivare alla fine del mese o a mantenere il nostro posto di lavoro precario, ci allontaniamo dalle nostre scelte comuni, dal nostro quotidiano collettivo rendendoci sempre più individui che vedono il nemico nel più “debole”: lavoratori irregolari, immigrati, gruppi e persone che non condividono il pensiero unico che ci omologa. Il diritto allo studio, il diritto al lavoro, il diritto alla salute, il diritto ad una casa, il diritto a decidere della nostra vita sono sempre più minacciati e puntano a renderli bisogni. Siamo bambini, donne, uomini, anziani, immigrati, lavoratori, cittadini che reclamano il rispetto dei diritti universali e la possibilità di decidere dei beni e dei servizi fondamentali per la vita. Il G8, invece, contribuisce sempre più a privarci dei beni comuni e dei nostri diritti. Un sistema economico vorace e attento al solo profitto sta mettendo in pericolo l’esistenza stessa del Pianeta: non è un caso che i patti di Kyoto siano stati disattesi dai Grandi del Pianeta. Anche i nostri territori sono sempre più distrutti dalle scelte dei potenti, che hanno già prodotto sfruttamento selvaggio. Per tutte queste ragioni, il Partito della Rifondazione Comunista di Vibo Valentia, i Verdi, noi come Partito dei Comunisti Italiani e Sinistra Democratica, oggi, venerdì 10 luglio, dalle ore 17.30, manifesteremo il nostro dissenso al G8 e al Presidente Silvio Berlusconi con un sit-in di fronte al palazzo della Prefettura di Vibo Valentia.

Progetto Città : le forze di centro-sinistra avviano il dialogo

I rappresentanti politici dei Partiti di Rifondazione Comunista – Verdi – Sinistra Democratica -Italia dei Valori – Comunisti Italiani – Partito Socialista – si sono incontrati per avviare una riflessione sulle prospettive politiche future in vista delle elezioni amministrative del 2010. Dall'incontro è emersa una forte preoccupazione della condizione di immobilismo del dibattito politico all'interno del centro-sinistra che ha mortificato il ruolo dei partiti, disatteso programmi, producendo confusioni di schieramento. Riteniamo dunque sia necessario restituire contenuto e dignità alla politica chiarezza ai programmi credibilità agli schieramenti. Vogliamo mettere in campo un progetto politico di centro-sinistra autenticamente nuovo, promuovere una aggregazione che a partire da queste forze punti al coinvolgimento di altri soggetti, forze politiche e movimenti realmente radicati e riconosciuti sul territorio. Siamo impegnati su un terreno comune per evitare il rischio di consegnare il governo della città al centrodestra. Pensiamo occorra un programma condiviso per costruire una proposta alternativa politica e di governo della città. Intendiamo intensificare il dibattito e la discussione che a tappe successive, attraverso incontri con i cittadini, porti alla definizione di uno schieramento da presentare ad un confronto aperto con la città. Chiamiamo alla partecipazione reale i cittadini per l'elaborazione di programmi e obbiettivi condivisi.

lunedì 6 luglio 2009

Brevi riflessioni sugli arresti di oggi

Ventuno arresti tra Torino, Padova, Bologna e Napoli. La Digos di Torino, in coordinamento con la Direzione centrale della polizia di prevenzione, ha eseguito le misure di custodie cautelari per gli incidenti avvenuti nel capoluogo piemontese, durante il G8 dell'Università. I reati contestati sono violenza, resistenza, lesioni, danneggiamenti in concorso aggravato. Le misure sono state emesse a seguito delle indagini sugli scontri avvenuti quasi due mesi fa. Gli agenti, nell'ambito della stessa inchiesta, hanno eseguito anche perquisizioni a Napoli. Nelle scorse settimane erano già state arrestate due persone. Si tratta di Domenico Sisi, parente del sindacalista Vincenzo Sisi processato a Milano con l'accusa di far parte di un'organizzazione terroristica, e Alessandro Arrigoni, dipendente della prefettura di Milano. Entrambi avevano poi avuto l'obbligo di dimora. Le violenze scoppiarono l'ultimo giorno del G8 dell'Università, appunto a Torino dal 17 al 19 maggio.

Chi è stato a Vicenza sabato avrà notato che la città era totalmente militarizzata.Uno schieramento delle forze di stato sproporzionato rispetto ai non più di 5 mila partecipanti alla manifestazione.Il perimentro della Base era presidiato centimentro per centimetro, anche con i cani! Tre elicotteri che volavano ad altezza a dir poco pericolosa...erano quasi sopra le nostre teste. Ma prima ancora di entrare a Vicenza ecco le perquisizioni agli autobus e macchine proletarie...ecco le identificazioni, ecco la inaudita provocazione allo Sherwood Festival! Con una perquisizione assurda.Come dire le provocazioni ci sono tutte. Il giorno prima delle contestazioni di Roma ecco che arrivano le misure cautelari..dopo quasi due mesi per 21 compagni! Una vera strategia di Stato volta a destabilizzare il movimento ! E' facile perdere il controllo in queste occasioni, ma non lo si deve perdere perchè è questo che vogliono per incrementare la repressione. Che ci troviamo in uno Stato di stampo fascista è fuori dubbio, basta vedere le ultime leggi, la legittimazione delle ronde , la nascita del Partito nazionalista( NAZISTA) italiano...
A quasi due mesi dai fatti di Torino che esigenza cautelare esiste? sono state fatte altre manifestazioni , altre iniziative, se volevono inibire questi compagni potevano farlo ben prima...ma hanno scelto il giorno prima di Roma e pochi giorni prima dell'Aquila. La lettura per quanto semplice a tale episodio , è preoccupante, una vera provocazione di Stato! non cadiamo nelle loro provocazioni, la lotta non verrà fermata da queste iniziative, ma non si deve perdere neanche la testa per fare il loro sporco gioco! Solidarietà ai compagni arrestati
marco barone