domenica 14 agosto 2011

La Lega Nord salva le sue province, saltano il 25 aprile ed il 1 maggio...


C'era una volta la festa dei lavoratori, ma c'èra una volta anche la festa della liberazione, già perchè mentre molti italiani eran presi da problemi seri molto seri, quanti gelati mangiare, quanti bagni fare...il Governo Italiano, manovrato dalla Banca europea, tramite una crisi costruita ad hoc decide di cogliere l'attimo per annientare festività storiche per i lavoratori e per l'antifascismo.
Piano di rinascita democratica?
Chissà...
Sono salve le feste dello Stato Vaticano.
Quelle non si possono toccare.
Non sia mai.

Ma  dovrebbero saltare anche ben 37 province...
Ascolti la lista delle probabili sacrificabili lette dai giornalisti...
Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Benevento, Biella, Caltanissetta, Campobasso, Carbonia-Iglesias, Crotone, Enna, Fermo, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, La Spezia, Lodi, Massa Carrara, Matera, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Piacenza, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Savona, Siena, Sondrio, Terni, Trieste, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Vibo Valentia.  

Salva Bergamo e la maggior parte delle province ove la Lega Nord  comanda.
Se in precedenza le province, enti inutili dal grande magna magna, non caddero, ciò  si realizzò solo perchè si rischiava di compromettere il podere di luoghi storici e politici importanti per i leghisti.
Ora però hanno trovato il modo di salvare le loro province.
Guardano il numero di abitanti, l'estensione territoriale...ed il gioco è fatto.
E possono anche spenderla pubblicamente come messaggio propagandistico.
Avete visto che siamo stati bravi? Abbiamo abolito le province inutili...
Domanda allora perchè sotto il vostro Governo son nate province che ora abrogate?
Potevate pensarci prima no?
Siete solo ridicoli.
E forse anche noi che continuiamo a subire e ad assistere a queste prese per il culo senza batter ciglio...

Ma presto il vento cambierà...
Cambierà...
O tutte o nessuna.
Questa discriminazione in tal follia non ha senso.

Il paese Italia è la Repubblica del grande magna magna che tanto poi ti passa...
Peccato che chi pagherà gli effetti della crisi del capitale sono come sempre le stesse persone.
I lavoratori.
A rischio le tredicesime, dicono che si potrà licenziare con maggior facilità, come se ora lo facessero con grande difficoltà e tante altre situazioni similari.


Questa crisi è creata ad hoc per indurre gli Stati a licenziare norme che uccidono diritti importanti per i lavoratori.
E' una crisi guidata dalle banche e dagli industriali.
Infatti, ora dicono che le borse vanno benissimo, quando fino a due giorni addietro sembrava che dovessero sprofondare in qualche pozzo senza fondo.
Hanno avuto la scusa per creare la manovra finanziaria più pesante da quando esiste la Repubblica Italiana.
Tutti recitano, frasi di rito, siamo addolorati, ci dispiace, lo chiede l'Europa, non volevamo.
Bugiardi.
Falsi.
Ipocriti.
Siete solo marionette del sistema e nel sistema.
Questa crisi è finta.
Sono reali gli effetti scaricati sul ceto medio, povero italiano.
Quando avranno difficoltà nell'approvare qualche norma, correlata a tal manovra, le borse andranno in crisi.
Ed allora ecco l'appello all'unità.
Quando dovranno massacrare ancora altri diritti, uscirà fuori nuovamente la menata della crisi della borsa.
Attaccano ancora lo Statuto dei lavoratori, che affondano pezzo dopo pezzo con tal manovra, riconoscendo rilevanza assoluta all'autonomia contrattuale,  ma sarà destinato a cadere presto, definitivamente, perchè  svuotato dei suoi contenuti, verrà considerato come una norma inutile.
Statuto abrogato.
Le borse andranno benissimo.
E' tutto un meschino gioco.
In Grecia, quando discutevano di manovre similari, innanzi ai Palazzi, vi erano enorme masse popolari.

Qui, quattro giornalisti che non hanno neanche le palle di fare domande serie, e la gente tutta al mare...
Anzi, il problema, per una parte della stampa italiana,  non è costituito dai sacrifici che deve affrontare il popolo...eh no...il problema, ma uno molto serio, è dato dalla  cravatta indossata dal ministro Giulio Tremonti.
Ridere?
Piangere?

Io non piango.
Io non rido.
Io m'incazzo.
Sarà poi inutile scendere in piazza e protestare quando la manovra sarà legge.
Da domani comunque sarà in vigore il decreto...macelleria sociale.
Sono tutti complici.
Opposizione e maggioranza, sindacati e banchieri.
Tutti al mare, tutti al mare, tutti al mare...e per favore non piangiamo poi...risparmiamoci almeno questa ipocrisia, mio non più caro non popolo italiano.
Ed il trio, Tremonti, Berlusconi, Bossi è sempre lì.

Mentre parlano di tal manovra, quando dovrebbe essere su tutti i canali televisivi, oggi 13 agosto 2011, in viva e mortale diretta, la vedi trasmessa solo su canale 5, canale berlusconiano,che la interrompe anche con spot pubblicitari.
I canali rai nada di nada.
Evviva il servizio pubblico.
Beh viviamo nella società del grande spettacolo.
Spettacolo.

E l'opposizione finge di opporsi.
Ed i sindacati tendono a sindacare la loro storia.
E le banche sorridono.
E gli imprenditori capitalisti sorridono.
I furbi evadono in Svizzera.
I lavoratori non hanno capito la politica di questa era.

Era dalla grande finzione e reale persecuzione e repressione.
Sacrifici per tutti.
Questi tutti siamo sempre noi.
Poveri addormentati italiani.
Parlano di premi e sanzioni.
Premi per il capitale.
Sanzioni per ceto non apicale.

Devono speculare su ciò che ancora è speculabile.
Su quelle cose che ancora possono dar da mangiare.
Ecco le privatizzazioni selvagge bis...scuola Draghi, che guarda caso e senza caso, è finito per mero destino capitale nel luogo più importante del controllo economico europeo.
Arriverà presto la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio.
Nel nome del quale ogni cosa sarà possibile.
Quando avranno finito di saziarsi, o meglio quando non ci sarà più nulla da mangiare, perchè ancora esistono beni pubblici da comprare, enti da controllare,  nel 2013 circa, verrà dichiarato il fallimento dell'Italia.
Quello sarà il momento X.
L'azzeramento totale di tutti i diritti dei lavoratori.
Non dobbiamo chiedere.
Dobbiamo solo pretendere.
Pretendere la rivendicazione della nostra dignità di essere umani che non si piegano al volere del potere economico e capitale.


Marco Barone

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