giovedì 18 agosto 2011

Unical: prove tecniche di dittatura.

L’Università della Calabria si trova ancora una volta vittima dell’autoritarismo del magnifico (?) rettore Giovanni La Torre, famosissimo per i suoi rapporti trasversali con la politica, per le sue amicizie personali sia con l’ex governatore di centro-sinistra Loiero che con l’attuale governatore di centro-destra Scopelliti, ma soprattutto per essersi prolungato il mandato, in barba alla legge, con una modifica “ad-personam” dello Statuto, che gli ha permesso ( e continua a permettergli ) di regnare sull’Unical da dodici anni a questa parte.
La Torre non ha mai nascosto la sua visione “aziendalistica” dell’Università; una visione che lo accomuna alla maggior parte dei rettori italiani e che lo trova in sintonia con il progetto criminoso di distruzione dell’Università pubblica portato avanti da questo governo, con i numerosi tagli, l’ampliamento dei poteri del rettore e l’ingresso dei privati nel c.d.a. dell’Università.
Ma La Torre non si “limita” a tutto questo; il suo progetto va oltre, colpendo tutti quelli che sono i centri di aggregazione sociale e di promozione del pensiero critico, all’interno dell’Ateneo.
Il primo ad essere colpito è stato il centro sociale “Filorosso”, nato in un capannone occupato da alcuni studenti ben 15 anni fa. Filorosso da sempre organizza eventi di diffusione della cultura alternativa con rassegne cinematografiche, concerti, dibattiti, cene sociali, sale prove e quant’altro. Il 4 agosto il capannone viene demolito e con esso un pezzo di storia dell’Unical, essendo stato distrutto anche tutto il materiale del Centro Studi Filorosso, ivi presente.
L’8 agosto tocca invece al Laboratorio Sociale Autogestito “Assalto”, di recente formazione. L’”Assalto” occupò, a gennaio scorso, l’aula Zenith2, per portare avanti iniziative come cineforum, dibattiti, presentazioni di libri, seminari autogestiti, musica del vivo ecc. L’aula in questione è stata sgomberata dalle forze dell’ordine, la serratura cambiata e tutti gli oggetti presenti nell’aula sono stati presi e depositati chissà dove, non esistendo alcun verbale di sequestro.
L’ultimo sgombero in ordine di tempo è stato quello dell’aula occupata della facoltà di ingegneria p2 sede del “Collettivo p2 occupata”, anch’esso promotore, da qualche anno a questa parte, di tantissime iniziative culturali e politiche.
La Torre non è nuovo a comportamenti autoritari. Già, qualche mese fa, nel corso delle proteste contro il ddl Gelmini, il rettore fece militarizzare l’aula magna per impedire agli studenti di riunirsi in assemblea ed esercitare così un loro diritto.
La cosa che colpisce di più è il comportamento vigliacco del rettore che agisce contro questi spazi liberi nel mese di agosto, quando gli studenti sono in vacanza e l’ateneo è isolato.
Ma l’indignazione cresce sui social network e la rabbia degli studenti è tanta. D’altra parte l’autunno è vicino e si preannuncia caldo.

Salvatore Schinello ( FGCI - Vibo Valentia)

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