martedì 22 maggio 2012

RITROVAMENTO ARCHEOLOGICO LOC."CASALELLO"

Non perdiamo l’ennesima opportunità.

Vivere in una città come Vibo Valentia, che può vantare migliaia di anni di storia, significa camminare, quotidianamente, su un vero e proprio palinsesto stratigrafico, un centro pluristratificato dove si sono susseguite epoche storiche e culture diverse.

Non è un caso eccezionale, quindi, che una semplice opera di manutenzione delle strade si trasformi in una vera e propria “missione archeologica”, alla riscoperta di “tesori” che farebbero certamente la ricchezza di una qualsiasi città a vocazione turistica o aspirante tale.

Proprio dei semplici lavori, in pieno centro, alla superficie stradale, in via M. Tullio Cicerone (vicolo del “Casalello”), hanno riportato alla luce il basamento che, con molto probabilità, sorreggeva un’antica domus romana del I o II sec. d.C.

Detto ciò, siamo pienamente coscienti che la situazione di grave dissesto economico in cui versano gli enti e, ahinoi, la maggior parte delle famiglie italiane e che, quindi, l’attenzione nei confronti del patrimonio archeologico-artistico-culturale ha subito una forte frenata (vedi crolli di Pompei) ma siamo altrettanto coscienti del fatto che, per rilanciare la crescita economica del nostro paese ed in particolare della nostra regione, c’è l’esigenza di dedicare ingenti finanziamenti alla tutela, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio stesso, al fine di differenziare l’offerta turistica individuando, così, sempre nuovi segmenti di mercato.

Con la Modifica del Titolo V della Costituzione (Legge Bassanini) si introduce il principio di sussidiarietà (in particolare art.117-118), dettato dalla comunità europea, si assiste alla decentralizzazione di molti poteri, tra i quali la “valorizzazione dei beni culturali e ambientali”, demandati agli enti territoriali: Regioni, Provincie e comuni che, troppo spesso, se ne lavano le mani.

A tal proposito lanciamo un appello al sindaco D’Agostino, sperando che non faccia orecchie da mercante come con le decine di inviti già rivoltigli.

La zona degli scavi è in una area centralissima della città ed ha la particolarità di godere di molta visibilità da parte dei passanti, dei visitatori e dei cittadini, essendo confinante con il rione terravecchia e con l’arteria di via E. Gagliardi.

la strada, inoltre, ha una lunghezza inferiore ai 100 metri e viene utilizzata, sostanzialmente, come parcheggio, non è una arteria vitale della città,tant’è vero che la sua interruzione non ha creato particolari problemi alla viabilità.

Per tutti questi motivi, le chiediamo di rendere la suddetta via chiusa al traffico, provvedendo ad una immediata riconversione dei fondi stanziati per la messa in sicurezza della strada, destinandoli al recupero dei resti, rendendo la suddetta via dedicata totalmente al traffico pedonale ed alla fruizione dei beni archeologici.

Le chiediamo inoltre di farsi portavoce, verso Provincia-Regione-Stato, di una richiesta di cooperazione economico-gestionale, atta a favorire la riscoperta e la tutela dell’intero patrimonio culturale e archeologico vibonese, partendo proprio dalla “domus romana” di via Cicerone e passando per luoghi come le Mura Greche, il “parco archeologico di S. Aloe” (monumento all’incapacità della classe politica vibonese) e Palazzo Gagliardi - De Riso.

Bisogna avere il coraggio di fare una scelta rivoluzionaria, bisogna avere il coraggio, per una volta, di fare amministrare realmente, altrimenti continuerete a fare quello per cui la gente non vi ha votato, cioè demolire il bene comune.

Partito dei Comunisti Italiani - Vibo Valentia

Federazione Giovanile Comunisti Italiani – Vibo Valentia

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