domenica 17 giugno 2007

l'antifascismo non è un reato

Apprendiamo con sgomento ma, del resto, senza sorpresa, la rapidità d'intervento delle forze dell'ordine nel tentare di piegare la capacità di resistenza e controffensiva antifascista dei compagni e della compagne dell’Aska.
Tre compagni sono stati posti agli arresti domiciliari per i fatti relativi allo scorso 14 maggio, quando, la polizia ha fatto irruzione nell’Università di Torino, con manganelli e lacrimogeni, per disperdere gli studenti e le studentesse antifasciste che protestavano contro i sempre maggiori spazi di agibilità concessi ai neo-fascisti del FUAN.
Istituzioni sempre più lontane dai bisogni reali della gente, sempre più autocratiche ed autoreferenziali, talora solidali e complici con la riabilitazione di revanscismi di stampo fascista, fanno ricorso al loro braccio armato con sempre maggiore spregiudicatezza! Loro convinzione sarebbe quella di "risolvere" questioni politiche come la difesa degli spazi di agibilità democratica antifascista nei luoghi dell’aggregazione sociale e culturale, come Scuola ed Università, con i manganelli o la magistratura borghese.
Obiettivo risulta, ovviamente, quello di eliminare dissenso politico e sociale “da sinistra” poiché non conforme alla logica bipartizan dei poli dell'alternanza borghese di governo ad ogni livello, sempre più estranei alle esigenze popolari, sempre più votati a derive governiste finalizzate a configurare espliciti comitati d'affari della classe dominante, schierati a difesa di interessi di casta e proprietà e che, pertanto e per “riequilibrare a centro”, sdoganano i neofascisti di contro chi lotta per difendere il diritto ad una cultura libera e critica, all’autodeterminazione politica per diretta rappresentanza, alla giustizia sociale.
Tre arresti ingiustificati – gli ennesimi! – quali elemento di pressione e repressione politica dei movimenti di classe, all’indomani della straordinaria riuscita della grande manifestazione nazionale del 9 giugno scorso delle sinistre dell’opposizione sociale contro la guerra. Tre arresti che non demoralizzeranno, non fermeranno la nuova stagione di lotta che va aprendosi nel Paese. Non inibiranno la forza d’urto dei movimenti di lotta, ormai del tutto antitetici alle organizzazioni della “sinistra” di governo. Non stroncheranno la necessità, sempre più avvertita dalle masse, di riscatto ed emancipazione politica e sociale.
L’Associazione Unità Comunista, da sempre schierata dalla parte dei movimenti di lotta contro la repressione veicolata dallo Stato borghese, esprime la sua ferma, incondizionata solidarietà ai Compagni Fabio, Marco, Davide, l’Askatasuna tutta, continuando, anche nel loro nome, la lotta per l’unità e la mobilitazione della masse contro le politiche di guerra, repressione e sfruttamento, emblemi del normale funzionamento del sistema del profitto; confermando che la lotta contro il rigurgito fascista è una lotta giusta poiché giusto è non indietreggiare di un solo passo di fronte a chi ha fatto dell’oppressione, della miseria e della distruzione di ogni libertà il vessillo del proprio agire politico. Perseverando senza posa nella lotta per il Comunismo.
LIBERTÀ PER I COMPAGNI ARRESTATI!
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
LA SOLIDARIETÀ È UN ARMA!

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