domenica 9 settembre 2007

Appello per un fronte unico di lotta

riceviamo, pubblichiamo e sottoscriviamo.....


E’ giunto il momento di voltare definitivamente pagina. Di chiudere questo libro che ha rappresentato e descritto i momenti più difficili del movimento e delle lotte sociali che dal G8 di Genova hanno imboccato la via della dissoluzione. Manca una via definita di coordinamento, si rileva mancanza di metodo nella gestione delle lotte, si affermano compromessi con gli apparati istituzionali della società e con i partiti della sinistra radicale che tutto si son rivelati tranne che essere legati nella sostanza alle pratiche effettive di lotta sociale. Ultima capitolazione di tale sinistra si è concretizzata il 9 giugno a Roma. Il movimento si indirizzava definitivamente verso la strada della resistenza e della lotta, anche se deve essere aperto un dibattito sulle modalità di azione e di gestione delle lotte, i partiti della sinistra radicale in netta rottura con il movimento hanno deciso di presenziare in Piazza del Popolo per rappresentare solo ed unicamente i loro interessi. E’ in atto una nuova capitolazione della sinistra italiana, è in atto l’affermazione di una nuova “democrazia cristiana” che sta definendo la propria essenza in quello che sarà tra breve il Partito Democratico. La sinistra radicale deve cercare di sopravvivere per salvaguardare unicamente i propri interessi, quello che sta per porre in essere è solo un partito contenitore facendo confluire dentro di tutto e di più, solo ed unicamente per fini elettorlaistici e propagandistici e istituzionali.
Il movimento di lotta, quello non legato ai partiti, quello indipendente e libero da qualsiasi tipo di macchinazione deve intraprende un percorso di coordinamento e di definizione di una propria identità volta a conseguire la vera opposizione sociale di lotta a questo sistema che persevera nelle sue più fauste inclinazioni di repressione.
Un movimento che sappia far confluire nelle proprie istanze di lotta tutte quelle che ora sono portate avanti senza alcun coordinamento e in modo univoco e autonomo da varie entità. Le lotte che riguardando questioni come l’antifascismo, la repressione sociale la persecuzione dei compagni, la precarietà, l’antimafia, la guerra, la tutela dell’ambiente, l’antirazzismo, il diritto alla casa, alla sicurezza sui luoghi di lavoro, ecc. devono essere condotte da un unico movimento che ora deve confluire in una realtà che necessita più che mai di una propria definizione per sostenere con determinatezza e consistenza le pratiche di lotta e le elaborazioni ideologiche in tal senso. Occorre creare un fronte unico di resistenza e di lotta che si opponga a questo sistema sociale istituzionale di compromesso, che incrementa giorno dopo giorno sempre un maggiore divario tra le componenti sociali della nostra comunità . Occorre saper fronteggiare la più sempre incalzante repressione che si pone su un unico binario quale quello condotto dalla Giustizia del Sistema, dalle Istituzioni e dal Vaticano. Occorre rielaborare le strategie di lotta, occorre rompere la pratica di definizione sulla distinzione del concetto di violenza e non violenza, che ha in concreto diviso il movimento e condotto una frangia sostanziosa di questo sotto le manovre “filodipendenti” dei partiti della sinistra radicale. Occorre Innescare un coordinamento di pianificazione delle lotte che si devono concretizzare in un solo fronte di lotta comune a tutte le istanze che solleva il movimento che si oppone a questo sistema sociale figlio del peggior neoliberismo .La resistenza e la lotta sono un dovere di ogni individuo che non voglia continuare a subire passivamente pratiche di dissoluzione sociale e isolamento, pratiche che con la maschera della precarietà della oppressione e della repressione tendono ad edificare momento dopo momento un cerchio dove racchiudere l’individuo singolo e mutarlo da uomo in automa, alle dipendenze dei ritmi posti dall’apparato esistente, al fine di comportarne uno svilimento delle capacità razionali di porre in essere critiche e formulazioni diverse di una società senza disuguaglianze ,e attuare con pratiche di lotta la elaborazione della idea di una società diversa.
Occorre rielaborare le strategie di lotta, è in atto una riaffermazione, celata sotto le parvenze di questa società definita democratica, di repressione e militarismo. Non sono rispettati i diritti dell’uomo, dell’individuo, si afferma la prevaricazione totale dei potentati sulle individualità singole che condizionano l’affermazione del movimento. Si rileva la diffusione e il consenso sempre più ampio, nonché coperto e protetto dagli apparati statali di forze di estrema destra. Occorre intervenire subito anche con azioni dirette per reprimere questo fenomeno. Occorre prevenire e discutere e confrontare le varie potenzialità che emergono dai comitati di lotta territoriali. Occorre unificare le lotte per un unico obiettivo, il ribaltamento di questo sistema. Occorre sostenere azioni di un certo calibro solo se in linea con le pratiche delle lotte sociali e non finalizzate a se stesse. Occorre lottare in particolare su due fronti a livello giuridico. Nell’ambito del diritto del lavoro per l’abolizione di ogni legge, sia di sinistra appoggiate dai vertici dei sindacati traditori confederali, sia di destra sulla precarietà: occorre ribaltare il concetto sistematico dove è l’uomo che si adegua al lavoro.
A tal proposito è necessario sostenere iniziative volte ad evidenziare e rendere noto il tradimento in atto dei sindacati confederali verso i lavoratori e sostenere la base del sindacato per contrastare la linea dell’attuale dirigenza. I sindacati devono essere fatti dai lavoratori per i lavoratori, che devono rompere con ogni pratica di concertazione. Occorre sostenere con fermezza iniziative volte all’abrogazione del 270 bis c.p. e di tutte quelle norme che in sostanza sono utilizzate solo unilateralmente per reprimere ogni movimento di dissenso sociale. Per arrivare alla riconsiderazione e superamento dell’attuale costituzione che non è più contestualizzata e contestualizzabile con l’idea socialista di società e con tutte le leggi che la connotano. Occorre lottare per una affermazione compiuta e piena del laicismo e anticlericalismo, sono da sostenere le azioni dirette contro il Vaticano e le sue organizzazioni periferiche.
Il quadro sul quale muoversi è molto ampio, la facilità di essere risucchiati in questa fase di ricomposizione politica è delicata e pericolosa. Occorre coordinare le lotte che si affermeranno tra studenti lavoratori e immigrati. Occorre portarle tutte su unico ambito di condotta. E’ necessario a tal fine creare, occupare, spazi dove riunire le pratiche di lotta comune, da autogestire lontano dalle ingerenze di centri sociali filopartitici , da sindacati confederali e da partiti filogovernativi.
Occorre riflettere sul crescente aumento delle censure e chiusure dei siti di informazione, oggi non più di controinformazione. Occorre sostenere iniziative contro i media e la stampa controllata dalle istituzioni. Occorre rielaborare nuove forme di comunicazione che passino specialmente attraverso la cultura l’arte e la tecnologia, senza tralasciare ovviamente i metodi tradizionali di comunicazione. Occorre eliminare ogni frangia di settarismo e di necessità assoluta di prevaricazione di gruppi per l’affermazione di una propria identità che rischiano di compromettere e distruggere il movimento. Occorre sostenere solo ed unicamente pratiche di autofinanziamento, non devono essere accolte pratiche di finanziamento di nessun tipo.
Occorre “lavorare” nelle periferie delle città e dei paesi, per accerchiare il centro delle città. Occorre stringere rapporti di collaborazione di intervento con le forze estreme di sinistra dei vari paesi europei per arrivare a colpire il sistema li dove ha partorito il tutto.
Occorre sostenere le lotte condotte all’interno degli Usa dai movimenti indipendenti di sinistra che sono nella sostanza soggetti a qualsiasi forma di censura .Occorre sostenere forme di boicottaggio contro i prodotti strategici del sistema. La società individualistica e conservatrice giorno dopo giorno incrementa il proprio potere. Il capitalismo e il neoliberismo, non sono in crisi ma in fase di espansione, occorre ora più che mai bloccare questa fase di espansione per una idea socialista di società. Tutto ciò è possibile solo attraverso un coordinamento tra le varie componenti politiche, di lotta e di movimento (come i sindacati di base) che mirano alla costruzione di una vera opposizione sociale di sinistra che non miri alla conquista delle poltrone istituzionali ma sia diretta a creare un fronte unico di lotta e di azione per contrastare il sempre più incalzante potere della borghesia. E’ necessario confrontarsi con tutte le realtà di opposizione di sinistra radicale, che non siano compromesse con gli apparati del sistema, per pianificare e definire le strategie di lotta da attuare a partire dal mese di ottobre 2007. Un primo importante appuntamento sarà il 20 ottobre.
Bisogna arrivare a quella data con l’obiettivo di contrapporsi a quelle realtà partitiche e di lotta che nella realtà dei fatti hanno tradito i lavoratori ed il ceto debole della società, in modo congiunto e coordinato per creare una vera opposizione sociale di sinistra. Un coordinamento tra le varie realtà, finalizzato a concretizzare il fronte unico di lotta, dove ogni realtà politica organizzata mantenga la propria identità, ma dove si possa definire un programma di azione congiunto e specifico sul quale porre le iniziative di lotta sociale.
Invito tutti i compagni a riflettere su ciò, e sull’attivarsi il prima possibile per arrivare alla creazione di un coordinamento di azione per il fronte unico di lotta.

Per adesioni : fronteunico@yahoo.it

Firmatari Barone Marco(Coordinamento nazionale movimento costitutivo Partito Comunista dei Lavoratori)

Marco Piracci(Coordinamento Regionale Lazio movimento costitutivo Partito Comunista dei Lavoratori)

Nicola Iozzo (Unità Comunista Vibo Valentia)

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