giovedì 17 febbraio 2011

Rubygate, dimissioni e altre questioni

Questo governo che, già da tempo non rappresenta più il paese ma solo una corrotta e degradata classe dirigente, ha ormai raggiunto la sua fine. Silvio Berlusconi, imputato (e non più indagato) per il cosiddetto “Rubygate” non è più in grado di fare il premier e secondo noi non lo è mai stato. 
Un premier dovrebbe garantire l’equità e la giustizia, l’onestà e il diritto costituzionale, ma come potrebbe mai farlo Berlusconi? Così (NOI) abbiamo ben pensato, visti tutti i processi che si ritrova, di mettere su un volantino, un lungo volantino, tutti i suoi procedimenti e l’abbiamo distribuito per ricordarli a tutti. Abbiamo pensato di cercare di sconfiggere anche in questo modo l’oscurantismo mediatico che nasconde i suoi processi ed i suoi capi di imputazione, facendo notare anche il fatto che contrariamente a quando lui ed i suoi sostenitori dicono, i suoi processi e le sue condanne di colpevolezza (una su tutte quella sulla falsa testimonianza della P2) risalgono a molto prima della sua discesa in politica. Pene e condanne appunto da lui scansate abilmente con amnistie, prescrizioni e leggi ad-personam.
Per questo domenica mattina siamo scesi in piazza Martiri D’Ungheria (piazza municipio, ndr) al fianco dei giovani dell'IdV e di alcuni esponenti del PD quali il segretario/commissario De Luca, il capogruppo del PD al comune Michele Soriano e la breve apparizione della coordinatrice dei giovani del PD Tania Ruffa.
Deludente lo scarso impegno dei giovani del PD e della nuova componente provinciale di SEL. Interessante notare come ad ogni manifestazione ed iniziativa organizzata in piazza riecheggi sempre più nell'aria il fantasma del vecchio PCI, ricordato dai non più giovani come il partito della speranza italiana ormai perduta e dai giovani come la meta e l'obbiettivo da raggiungere, per arrivare ad una risoluzione dei problemi italiani ed ad una ricostruzione di un'opposizione seria. La nostra priorità è quella di mandare a casa Berlusconi, ma soprattutto di sconfiggere il berlusconismo che è la vera causa di questa situazione. Berlusconi va sconfitto con una politica alternativa e con una vera unità della sinistra.
Non ha senso creare divisioni all'interno dell'opposizione stessa avvalendosi delle presunte percentuali di preferenza che i vari partiti detengono. Diciamo "presunte" proprio perchè noi crediamo nel consenso cittadino, che si dimostra non solo con il voto ma anche con la partecipazione attiva alle manifestazioni ed alle iniziative di piazza, tra la gente, che oggi più che mai sono essenziali nella lotta contro questo governo dittatoriale, che si rifiuta di accettare quell'etica politica che gli suggerisce da tempo ormai le dimissioni. 
Scendere in piazza significa proporre un alternativa alla gente e soprattutto dargli una speranza. Qualcuno sostiene che bisogna “adeguarsi alla realtà”, cercando di sconfiggere Berlusconi con le sue stesse armi che sono quelle del “berlusconismo” e della sua era, magari appoggiandosi a partiti come l’UDC o FLI, che mal digeriscono le piazze e il popolo, il futuro è al centro dicono. 
Noi invece siamo fermamente convinti che non bisogna mai adeguarsi alla realtà, ma che bisogna “costruire la realtà”, lavorare per il futuro, tutti insieme e tutti a sinistra. Guai a chi abbandona quelle idee di rivoluzione socialista a favore della più semplice scelta opportunista che “va di moda”.
Il futuro dell’Italia e della sua gente è una cosa che va affrontata seriamente, i problemi che l’affliggono vanno affrontati e risolti adesso, senza rimandare oltre, le cure “palliative” per uno stato ormai allo stadio terminale non servono a nessuno. E arrivata l’ora di riprenderci la nostra Italia, è giunto il momento di costruire il futuro!

Partito dei Comunisti Italiani - Vibo Valentia
Federazione Giovanile Comunisti Italiani - Vibo Valentia

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