martedì 27 marzo 2007

Il compagno Benedetti non parla a titolo personale

In riferimento alla reazione, pubblicata su alcuni giornali nei giorni scorsi, del Segretario federale del PRC Franco Daniele, intendiamo esprimere pubblicamente la nostra piena solidarietà al compagno Filippo Benedetti, membro del Coordinamento provinciale dei Giovani Comunistie, nonché, ormai, ex componente della stessa Segreteria federale del partito, da cui, apprendiamo dai giornali, dovrebbe essere stato espulso.
Il Segretario sostiene che le affermazioni di Benedetti sono “il frutto di personali considerazioni” che “non rappresentano il giudizio della Federazione”: questo sarà anche vero in seno al ristretto gruppo dirigente del partito, ma il Segretario ignora, o finge di ignorare, che il partito è fatto da tanti altri compagni e compagne che, come noi, si ritrovano in una posizione critica rispetto alla dirigenza nazionale e locale del partito, tanto è vero che il documento presentato dai GC alla conferenza di organizzazione del 17 marzo scorso, di gran lunga il più lontano dalle direttive del tavolo di presidenza, non è stato approvato per soli tre voti (16 favorevoli e 19 contrari), nonostante il tentativo di non farlo neanche passare al voto della platea (ringraziamo, a tal proposito, l’intervento “super partes” del compagno Caporusso, delegato del Comitato politico nazionale). Il compagno Benedetti non ha parlato a titolo personale, dunque: si è fatto carico, semmai, delle istanze di trasparenza e democrazia che provengono da larga parte del partito, dall’intero Coordinamento dei GC come da tanti altri dirigenti e militanti.
Di cosa accusa il Segretario il compagno Benedetti? Di “cervellotiche farneticazioni e puntuali inesattezze”? Sono forse cervellotiche farneticazioni le richieste di maggiore trasparenza e senso di legalità nella gestione del potere locale che nascono dal legittimo e reale diritto di sapere? Sono puntuali inesattezze quelle confermate da televisioni e giornali? Allora il compagno Benedetti avrebbe dovuto imparare, e noi tutti con lui, a far tacere la coscienza critica, a reprimere la voglia di libera espressione e il bisogno di trasparenza, se avesse voluto continuare a far parte della Segreteria, la quale, tra l’altro, lavora benissimo anche senza di lui, visto che ad almeno quattro riunioni Benedetti non è stato invitato a partecipare (l’ultima, quella in cui la Segreteria, e non il Comitato politico come avrebbe voluto il regolamento, ha deciso sulla composizione della platea della conferenza di organizzazione).
Il centralismo democratico ci impone di rispettare le decisioni del centro e della maggioranza, ma è la democrazia stessa che impone a tutti di rispettare le regole, scritte e non, ed è, infine, la nostra storia di comunisti a imporci di lottare per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza, dovunque esse siano in condizione di pericolo. Non ci interessa affatto difendere a tutti i costi il posto in Segreteria del compagno Benedetti, è una questione più generale di rispetto delle regole: quelle stesse regole che dovrebbero imporci anche, per esempio, la separazione degli incarichi amministrativi da quelli dirigenziali e che, nell’ormai totale assimilazione del nostro partito al sistema partitocratico e clientelare, sistematicamente non sono rispettate.
Il metodo delle epurazioni (questa sembra la minaccia sottintesa) non ci porterà da nessuna parte. Si chieda, piuttosto, il Segretario Daniele, perché tanti compagni sono costretti a dire dalle pagine dei giornali quello che pensano, così come noi, d’altra parte, ci siamo chiesti se in un “partito di lotta e di governo” il secondo debba essere così preponderante sulla prima tanto da annullarla. Si chieda, ancora, se vuole rischiare di trovarsi a capo di un partito facilmente gestibile, ma sempre più spopolato di militanti attivi e impegnati; si chieda, infine, cosa lede di più l’immagine del partito: le parole di un compagno che chiede il conto alla dirigenza federale e all’assessore Malerba o l’assordante silenzio di un partito che non gli risponde e si volge dall’altra parte?

Sottoscrivono tutti membri del coordinamento provinciale GC di Vibo Valentia

Iozzo Nicola (coordinatore provinciale GC Vibo Valentia – coordinamento nazionale GC)
De Sossi Giovanni (coordinamento GC Vibo Valentia)
Colelli Francesco (coordinamento GC Vibo Valentia)
Bufalo Mariangela (coordinamento GC Vibo Valentia)
Borrello Giuseppe (coordinamento GC Vibo Valentia)
Russo Stefano (coordinamento GC Vibo Valentia)
Russo Ilenia (coordinamento GC Vibo Valentia)
De Piano Ernesto (coordinamento GC Vibo Valentia)
Racina Cristian (coordinamento GC Vibo Valentia)
Federici Paola (coordinamento GC Vibo Valentia)
Marturano Antonino (coordinamento GC Vibo Valentia)
Benedetti Filippo (coordinamento GC Vibo Valentia)
Sergio Carmelo (segretario Circolo “V. Lenin”-Dasà (vv), coordinamento GC Vibo Valentia)

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