sabato 23 ottobre 2010

VENA: UN TERRITORIO ABBANDONATO.


Le violente piogge che hanno colpito in questi giorni la nostra amara provincia, hanno delineato come la situazione da quel famoso 3 luglio sia cambiata poco o nulla, e fa notare come ci sia ancora tanto lavoro da fare in quella direzione di messa in sicurezza del  territorio vibonese; comuni e province cercano di barcamenarsi come possono con i fondi stanziati negli ultimi anni in Calabria, contando solo su quelli antecedenti all’attuale manovra finanziaria, visto che nuovi fondi tardano ad arrivare con i continui tagli del governo centrale che ostenta nel cercare di tenere a bada i conti pubblici, perdendo di vista il rischio idrogeologico del nostro paese.

Il nostro territorio è dilaniato dalle acque piovane scese a “secchi” , come si dice dalle nostre parti ( anzi a “cati”, cosi tutti possono capire, amministratori e non) in questi ultimi giorni. In particolare tengo a testimoniare cosa è successo nella mio centro abitato, VENA INFERIORE, e zone limitrofe, dove un intera popolazione è stata bloccata ed isolata dal mondo esterno per 24 ore nella giornata del 19 ottobre. Le strade di comunicazione principale e secondaria difatti risultavano impraticabili, la prima per uno smottamento del terreno che ha occupato l’intera corsia, l’altra presentava ingenti allagamenti. Questo “disagio” ha impedito il proseguimento della vita quotidiana della popolazione delle vene, in particolare di Vena inferiore, nella quale vivo; disagi  come andare a lavoro, portare i figli a scuola, o anche, ad esempio, come la vicenda di alcuni cittadini che non si sono potuti recare in ospedale per urgenti trattamenti specialistici.

Fortunatamente, non vi sono stati episodi di emergenza, nessuno è rimasto ferito, ma qualora ci sarebbe voluto l’ausilio di mezzi d’emergenza( ambulanze, vigili del fuoco ecc) come sarebbero arrivati con le strade bloccate e  allagate? Come detto precedentemente, siamo stati fortunati che nessun abitante della nostra comunità abbia avuto necessità di mezzi d’emergenza. È vero comunque, per dovere di cronaca, che questa mttina vi erano mezzi che stavano eseguendo lavori di pulizia, ma questa filosofia che non va, io voglio che si risolva il problema a monte, e non che si continuino a mettere delle pezze per tappare i buchi.

Il sottoscritto, già consigliere comunale del PdCI nell’amministrazione SAMMARCO, si era impegnato assieme ad altri consiglieri del mio territorio, Cilurzo ad esempio, a reperire ed a far investire fondi per quel territorio. Ma badate bene, i fondi non erano destinati all’arredo urbano , o alla riqualificazione di piazze ecc.; i fondi erano destinati alla MESSA IN SICUREZZA del territorio. LA MESSA IN SICUREZZA.

Quindi come dice la parola stessa servivano, a poter garantire un minimo di agibilità e di “sicurezza” agli abitanti del territorio, i quali sarebbero stati un po meno spaventati ad uscire di casa al primo accenno di pioggia. Ma quei fondi, ribadisco stanziati dalla regione per la “messa in sicurezza del territorio e per il collegamento delle vene alla SP Triparni-Mantineo” e che l’amministrazione SAMMARCO aveva coerentemente destinato al mio territorio, nel Piano triennale delle OO. PP., ad oggi risultano spariti. L’attuale amministrazione, che avrebbe dovuto “semplicemente” dovuto mandare in gara d’appalto i lavori, ad oggi ha fatto sparire quei fondi. L’inesperienza in questa amministrazione è tanta, ma è comprensibile quando vi è passione e voglia di lavorare per la propria gente, ma se a questa inesperienza di fondo, si accosta una totale indifferenza verso il proprio territorio, allora si creano i guai. Si susseguono i vari Maierato, Cavallerizzo, l’alluvione del 3 luglio eccetera, ecetera eccetera. Caro sindaco mi rivolgo a lei da cittadino, e da uomo politico, perchè ritrovi quei fondi e li rimetta la dove erano, li destini cioè alla messa in sicurezza del territorio di Vena Inferiore. Ovviamente caro sindaco io do per scontato che lei sappia dov’è vena inferiore vero? C’è mai stato? ........................spero di si.

E si ricordi questo, è vero che la popolazione delle marinate meritava un “trattamento” particolare per l’alluvione del 3 luglio, e lo ha avuto ottenendo un alto numero di consiglieri nelle sue liste, ma si ricordi che il mio territorio ha un solo rappresentante in consiglio comunale, e non vorrei che questa poca rappresentanza politica e territoriale, possa sfociare in  una minore attenzione, e far diventare il territorio delle vene, quello che ieri , magari, erano le marinate. Lei è il sindaco di tutti, anche dei cittadini che hanno preferito votare un altro candidato.

Rispetti il piano triennale delle OO PP, lasciato in eredità dall’amministrazione SAMMARCO, una grande eredità e tanti fondi in cassa, e li destini a quello per cui erano stati richiesti.

Pino CONDOLEO, già consigliere comunale del PdCI Vibo Valentia

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