giovedì 17 novembre 2011

C’è qualcosa di marcio a Vibo Valentia

Noi comunisti italiani non strumentalizziamo le vicende che interessano il nostro territorio, ma nel limite delle nostre forze, e nel rispetto della dialettica politica, ci sentiamo in dovere di denunciare le cose che, secondo il nostro modo di vedere, sono mal gestite. Un esempio è la villa comunale, chiusa da giorni a causa della mancata manutenzione e pulizia per la quale il comune tarda ad occuparsi. Detto questo vogliamo rispondere all'assessore Comito dicendo che se Lui intende un atto di interesse del nostro partito sulla chiusura della villa comunale, addirittura con una nostra proposta di ripulitura fatta materialmente da liberi cittadini, come un atto di strumentalizzazione, allora è vero Noi dei comunisti italiani stiamo strumentalizzando enfaticamente la vicenda.
Eppure l’assessore Comito dovrebbe conoscerci, visto che è stato invitato ad una nostra iniziativa sulla differenziata fatta a Luglio sotto l’istituto d’arte, e lui sa che noi ci muoviamo per l’interesse comune, con i nostri limiti, cercando di sensibilizzare cittadini ed amministrazione. Questo per noi significa fare politica, azioni concrete, non le solite conferenze stampa ed i soliti articoli che muoiono subito dopo, ma azioni reali che hanno ripercussioni sul territorio. Per Noi significa stare per la strada e discutere con la gente e non stare seduti su una poltrona rivendicando assessorati.
Prendiamo atto, come PdCI, che la villa è rimasta chiusa dal 5 novembre perché il comune ha tardato a siglare un accordo con ditte private che si debbono occupare della pulizia e manutenzione della villa comunale, confermando l’inadeguatezza al ruolo di governo della città che viene evidenziato nella mancanza di svolgimento della ordinaria e quotidiana amministrazione. Vengono sperperati fondi per consulenze, viaggi di rappresentanza e di iniziative territoriali di dubbia utilità, e poi non siete in grado di risolvere una cosi semplice e misera questione. A questo ci sentiamo di aggiungere che ad oggi, a distanza circa di due anni dallo stanziamento dei fondi  per un totale di 1,4 milioni di € da parte dell’assessorato urbanistica della regione Calabria, Michelangelo Tripodi, durante la giunta Loiero, non siete stati in grado di appaltare i lavori di riqualificazione della villa comunale, con fondi già destinati  e con un progetto di massima che giace nell’ufficio LL PP e a quanto ci risulta detti fondi non ci sono più, persi, tornati indietro. Nemmeno i più pessimisti, al momento della vostra elezione, avevano immaginato tanto.

La nostra proposta “RIPULIAMO LA VILLA COMUNALE” organizzata per giorno  19 novembre, sabato mattina, alle ore 9.30 è rivolta a tutti quei cittadini che si sono stancati di vedere, ancora oggi, la villa chiusa. Ribadiamo che noi sabato mattina saremo presenti  e rimane quindi valido il nostro impegno per RIPULIRE la villa, perché non ci facciamo spaventare da una denuncia “preventiva” fatta dall’assessore Comito; denuncia che  ha il sapore dei “migliori” stati di regime Fascista (clima fascista che si respira anche in consiglio comunale, viste le ultime vicende che hanno riguardato la quasi aggressione fisica fatta nei confronti di un consigliere di minoranza, nel momento in cui ha mosso critiche verso un assessore, metodo dal sapore fascista e mafioso). Ma se la denuncia sarà fatta e la violazione sarà contestata vorremo sapere quale è il motivo di tale denuncia, ma conoscendo già la buffa risposta, non vogliamo far perdere tempo alle forze dell’ordine, quindi ci autodenunceremo per “ALTO SENSO CIVICO”. Forse se anziché ripulirla saremmo andati fare una “urinata in compagnia” o “una defecata simpatica”, cosi per scherzare tra amici, probabilmente non avremo destato cosi tanto scalpore e non saremmo stati intimati al non procedere, perchè se noi che vogliamo ripulire la villa saremo denunciati, e a chi la continua a sporcare nulla viene contestato, allora c’è qualcosa di marcio a Vibo Valentia. Noi prendiamo atto che la nostra proposta è stata comunque un incipit nei confronti dell’assessore Comito, che si è attrezzato di carta e penna in tutta fretta per comunicare a mezzo stampa che la villa entro sabato sarà di nuovo aperta, ma ciò non toglie che noi sabato mattina saremo di fronte i cancelli della villa comunale, con l’auspicio di rivederla fruibile e  ripulita ma qualora cosi non fosse, noi dimostreremo il nostro ALTO SENSO CIVICO levando un po’ di immondizia.

Partito dei Comunisti Italiani – Vibo Valentia

1 commento:

Anonimo ha detto...

Carissimi,
il vostro senso civico è commovente, nell'accezione morale del termine: tuttavia, non aspettatevi "lacrime" istituzionali. Chi non ha occhi non può piangere. Chi non ha occhi per guardare il disdoro in cui versa l'intera Vibo Valentia ha, però, culo per la poltrona, biro Montblanc per il taschino, cravatta giornaliera, Blackberry nella sinistra (ben visibile), destra (mano, si capisce...) pronta alla consunzione promozionale, etc etc etc. La Storia si ripete. Vibo dovrebbe mutare il proprio nome, sì: Vico Valentia sarebbe appropriato, a parer mio. Vivo (spero ancora per poco) in tale borgo senza identità, senza tutori politici, senza amori, da più di otto anni e, sicuramente come voi, partecipo il degrado che rimonta sempre più. Sempre più. Non sono credente, per la qualcosa non reputo che lo status horribilis civico sia da ascriversi a maledizione ultraterrena: ritengo, al contrario, che la circostanza sia parto infelice di amministratori distratti, ignoranti, crassi, vanitosi. Costoro, ovviamente, sono parto e parte del consumismo, della consorteria burocratica, del maldestro ricordo di una romanità pomposa ad oggi ancora vaneggiata, della massoneria insensata la quale, invece di assolvere ai principi morali che pretende di custodire, al massimo, va a cena e si glorifica spartendosi corsie di Ospedale e quant'altro. Non maledico destra né sinistra: il Bene, come il Male, abita ogni casa. Il mondo, carissimi giovani, è cambiato: siamo distanti, senza fratelli, senza buon vicinato perfino. Fatevene una certezza e sappiate percorrere sentieri spinosi. Ora ci siete voi, voi che avete studiato con sacrificio, voi che fremete di ardore giovanile, voi che sperate in albe e tramonti. Cosa dire? Non ho tessere politiche e mai ne avrò una:tuttavia, contate sul mio sostegno, per quello che può valere. Con ammirazione.
giuseppe braghò