lunedì 30 aprile 2007

RIPRENDIAMOCI LA PIAZZA!

Negli ultimi anni, i vari governi, troppo impegnati a sostenere i profitti del capitale, hanno calpestato i diritti e le tutele dei lavoratori, regalando ai padroni una sfrenata politica di privatizzazione dei gioielli dello stato e nuove leggi come il pacchetto Treu e la legge 30 che hanno cancellato il collocamento pubblico, inserito le agenzie interinali, e pesantemente aumentato la flessibilità e incrementato la precarietà.

Nonostante tutti questi privilegi, il capitale non è riuscito a creare alcun posto di lavoro stabile e sicuro: al contrario, le aziende sono state addirittura delocalizzate all'est, dove le condizioni di lavoro e i bassi salari hanno permesso al profitto di crescere a dismisura.
Di fronte a lavoratori e disoccupati, Centrodestra e Centrosinistra, mostrano la stessa faccia: quella del padrone, rispondendo alle loro proteste con la criminalizzazione e la repressione delle lotte. Tutto questo avviene col plauso dei sindacati confederali che preferiscono rifugiarsi in luoghi chiusi (cinema, teatri..) per offrire una passerella politica a politicanti e opinionisti dell’ultim’ora.

La progressiva svendita e rilettura dell’eredità storica della sinistra di classe, la negazione dell’esistenza della classe operaia stessa, altro non sono che il prezzo che i partiti della sinistra e il sindacato hanno scelto di pagare pur di sedersi al tavolo dei potenti. In questo momento storico vi è la piena subalternità culturale e politica alle filosofie aziendalistiche che colpiscono quotidianamente i lavoratori nelle loro condizioni di vita e di lavoro. In questo clima di concertazione dove i bisogni dei lavoratori non vengono più capiti e soddisfatti, deve intervenire la volontà e la necessità di autorganizzarsi autonomamente per difendere i propri interessi.
Di fronte
• all’ultima manovra finanziaria,
• all’accelerazione dello scippo del TFR
• al Memorandum segreto tra governo e sindacati confederali per l’ennesima contro-riforma delle pensioni
• alla precarizzazione dilagante dei rapporti di lavoro( né legge 30, né pacchetto Treu, né leggi su esternalizzazioni e cessioni di ramo d’azienda sembrano essere messi in discussione)
• agli attacchi sempre più pesanti ai salari dei lavoratori
• per non parlare del rifinanziamento delle missioni militari all’estero e della concessione della nuova base di Vicenza agli USA
Oggi il sindacato avrebbe dovuto portare i lavoratori in piazza contro le politiche liberiste di questo governo, invece ha scelto di non disturbare il manovratore.
Per opporsi a questo immobilismo
Per evitare di tornare 30 anni indietro
E’ giusto ribellarsi e lottare partendo dal Primo Maggio, giorno della riscossa!

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