mercoledì 14 aprile 2010

COSTRUIRE L' UNITA' NEI CONFLITTI. IL DOCUMENTO APPROVATO DALL' ESECUTIVO NAZIONALE

Il risultato elettorale ci consegna una realtà davvero preoccupante: la coalizione di centrodestra che, prima della consultazione, sembrava in difficoltà estrema tiene ed anzi in alcune realtà cresce, con un'avanzata davvero preoccupante della Lega Nord che sconfina anche in importanti regioni del centro.
Il risultato del centrosinistra nel suo complesso è ampiamente al di sotto delle aspettative e, tranne la Puglia, vince, seppur arretrando, solamente nelle tradizionali “regioni rosse” del centro Italia.
In questo quadro il risultato della Federazione della sinistra non è soddisfacente, con delle eccezioni significative: la Federazione ottiene buoni risultati in Toscana, Umbria, Marche, Liguria, tiene in Piemonte, Lazio, Calabria e Puglia, ottiene risultati pessimi in Lombardia e Campania, dove ci presentavamo in completa solitudine.
Una sorpresa di queste elezioni regionali è costituita dai risultati dalla Lista 5 stelle, che in diverse regioni elegge ed ottiene risultati ottimi in Emilia Romagna e Piemonte. E' un dato preoccupante, nella maggior parte dei casi si tratta di elettori giovani e di centrosinistra che, anche a causa del nostro oscuramento mediatico, non trovano risposte nella politica e cercano rifugio nel populismo fintamente antisistema di Beppe Grillo.
Questo risultato deve suonare come un campanello d'allarme e deve spronarci a tornare in sintonia con una generazione cresciuta nella narrazione dell'antipolitica, che urla la propria voglia di cambiamento, ma non ne individua lo sbocco politico.
Di fronte a questo scenario, individuiamo come priorità assoluta uscire dal politicismo asfittico che ha pervaso la sinistra negli ultimi anni, concludere in tempi rapidissimi il processo costituente della Federazione della sinistra, che deve al contempo dare possibilità a questo soggetto politico di radicarsi, a partire dai luoghi di lavoro e di studio, e dotarlo di una struttura efficiente e definita, sia per quanto riguarda la politica, sia per quanto riguarda l'organizzazione: in particolare è necessario definirne un profilo politico, in cui il lavoro, in tutte le forme in cui si manifesta oggi, ed il mondo dei saperi diventino i due perni della nostra azione politica.
In ambito giovanile, non è più rinviabile l'avvio di un percorso unitario organico tra la Fgci e i Gc, che deve vivere nei contenuti e sui territori: in tanti territori, anche in realtà metropolitane, si sono costituiti o si stanno costituendo coordinamenti unitari tra le due organizzazioni giovanili. Si tratta di esperienze importanti, che stanno realmente contribuendo a costruire un vissuto comune tra centinaia di compagne e compagni divisi ormai da troppo tempo.
L'Esecutivo nazionale della FGCI invita dunque ogni struttura, a livello regionale e di Federazione a costruire coordinamenti unitari, e si impegna a definire, in tempi rapidi, un percorso unitario a livello nazionale.
Il terreno sul quale costruire l'impegno unitario è quello della mobilitazione, della costruzione del conflitto e dell'inziativa politica che radichi la nostra organizzazione in particolare nei luoghi di lavoro e di studio.
A questo proposito individuiamo le seguenti priorità da mettere a disposizione del processo unitario e sulle quali metterci da subito al lavoro:

· I referendum contro la Legge 30 e per l'acqua pubblica, con un particolare impegno contro la Legge 30, causa principale della precarietà, divenuta paradigma di vita.
· Una campagna in difesa dello Statuto dei lavoratori, in particolare dell'articolo 18, attaccato ogni giorno da questo Governo.
· Un'offensiva culturale sui temi dell'antifascismo e dell'antirazzismo in preparazione del 25 aprile, con particolare riferimento alla Lega Nord nelle regioni settentrionali.
· Una campagna “Liberiamo le scuole dalla riforma Gelmini”, che veda dal 25 aprile in poi mobilitazioni, aperte a tutte le realtà organizzate e di movimento, davanti a tutti i provveditorati.

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