martedì 16 ottobre 2007

Per una scuola Pubblica, Laica, senza Precarietà

Un nuovo anno scolastico è appena iniziato, oltre 7 milioni e 700 mila alunni italiani hanno da poche settimane fatto rientro in classe. Quello che da poco ha avuto inizio sarà l’ennesimo anno scolastico all’insegna della precarietà, di scuole e strutture fatiscenti, di continui incrementi dei finanziamenti a favore delle scuole private a discapito di quelle pubbliche, di aumenti incontrollati dei costi dei libri di testo che vanno ad appesantire ulteriormente la situazione di disagio economico delle famiglie italiane, per non parlare delle continue mini riforme tappa-buchi che non fanno altro che creare instabilità all’interno del già fragile sistema scolastico nazionale e confusione tra gli studenti che hanno avuto la sfortuna di iscriversi a scuola sotto le fausti direttrici del precedente governo Berlusconi e coloro che si iscriveranno a scuola sotto le altrettanto sciagurate politiche del governo Prodi. Tra le novità più importanti previste si rilevano: sezioni primavera, modifica degli esami di licenza media, obbligo a 16 anni e ripristino degli "esami di riparazione". Inoltre nell’opera di privatizzazione di quei pochi servizi elargiti gratuitamente dallo Stato, le scuole (alla luce della già nota autonomia scolastica di berlingueriana e morattiana memoria) al fine di attuare il completo processo di autonomizzazione diverranno delle fondazioni, aperte ai soldi dei privati, in modo da non gravare sull’economia dello stato che potrà così senza problemi impiegare i soldi nel riarmamento, nelle guerre e nel finanziamento alle imprese. Per chi non lo sapesse, dicesi Fondazione “un'istituzione privata riconosciuta come persona giuridica, che ha a disposizione un patrimonio da destinare a determinati scopi, senza fini di lucro”. Ma non sono solo le persone singole a poter investire direttamente nell’Istituto, anche le imprese o gli enti locali potranno “devolvere” parte dei propri capitali al finanziamento delle scuole. Ovviamente questa operazione è un do ut des. Quali vantaggi possono ricavare le imprese? Facile entrare direttamente all’interno degli organi dirigenziali delle istituzioni scolastiche, assumendo all’interno di questi un ruolo tutt’altro che secondario potendo disporre di potere decisionali e dell’ “arma” del ricatto economico (o tu scuola fai ciò che mi garba, o io azienda ti taglio i finanziamenti!!!). Quindi in sostanza anche la scuola pubblica diventerà sempre più assoggettata agli interessi dei privati portando cosi a compimento i disegni di ristrutturazione tanto desiderati dai governi borghesi di centro sinistra e destra. Nel frattempo il governo, sempre più assoggettato ai diktat della banca europea, e dei poteri forti nazionali (Confindustria, Vaticano e Logge massoniche) non compie alcuna misura a sostegno dei lavoratori e delle famiglie, sempre più povere e costrette ad enormi sacrifici per poter garantire ai propri figli quel diritto allo studio garantito dallo Stato solo sulla carta. La Guardia di finanza, su ordine dell'Antitrust, comincia a verificare i prezzi dei libri di testo, che sono saliti realmente alle stelle in appena un anno: secondo l'Adoc, nella scuola secondaria di secondo grado, rispetto al 2006, sarebbero lievitati del 12%. In ogni caso una cosa è certa per entrare in possesso di tutti i testi scolastici le famiglie devono mostrarsi disponibili a spendere anche fino a 700 euro. Per non parlare della continua precarietà degli insegnanti (non quelli di religione!!!) divisi ancora in varie fasce, che giustamente (in base ai ragionamenti di chi scarica il proprio mal-governare sui lavoratori precari) diventano ora oggetto di provvedimenti disciplinari qualora non producano come gli insegnanti di riferimento delle scuole private. Cosa si può rimproverare agli insegnati Italiani che percepiscono uno degli stipendi più bassi a livello europeo e sono soggetti sempre a continua precarietà lavorativa, data la non assunzione definitiva, se non di essere succubi di un sistema sociale che in sostanza ha smantellato i diritti basilari previsti dalla nostra Costituzione? Tale discorso ovviamente si estende anche al personale ATA operante nella scuola e a tutte quelle figure che vi collaborano per un buon andamento dello svolgimento dell’anno scolastico. Scuole sempre più fatiscenti, strutture non idonee ad accoglier gli studenti, testi scolastici sempre più cari, abbandonando nel dimenticatoio di pratiche come il comodato d’uso, solo per accontentare le case editrici che devono speculare sulla disperazione delle famiglie che non arrivano più a fine mese; per non parlare degli studenti stranieri che sono in netto aumento rispetto agli anni passati che si vedono soggetti a discriminazioni continue ed a frequentare delle lezioni in aule dove spadroneggia ancora il simbolo della incidenza del Vaticano in questo Bel Paese che è Laico solo sulla carta…
Alla luce di tale stato di cose è necessario sin da ora creare mobilitazioni e sollevare coscienza critica tra gli studenti, insegnanti e lavoratori all’interno delle scuole.
Lottiamo per:
• L’abolizione delle riforme Ruberti-Zecchino/Berlinguer-Moratti e delle direttive sull’istruzione
imposte dall’Europa dei banchieri
• La cancellazione di ogni forma di selezione di classe, per un vero diritto allo studio
• Stabilizzazione del personale tecnico amministrativo e dei ricercatori precari
• Più finanziamenti all’università, ricerca e scuola pubblica


Unità Comunista - Vibo Valentia

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