sabato 21 giugno 2008

L'UE contro la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948

In seduta plenaria, via libera dell’Europarlamento alla nomina di Antonio Tajani come responsabile Ue per i Trasporti, che diventa anche vicepresidente dell’esecutivo Ue.
I deputati europei hanno dato anche il loro via libera alla nomina del francese Jacques Barrot come sostituto di Franco Frattini per il portafoglio Giustizia, Liberta’ e Sicurezza.
E’ stata approvata dal Parlamento europeo, con 369 sì, 197 no e 106 astenuti, la direttiva sui rimpatri degli extracomunitari clandestini, sarà consentito anche detenere i minori ed espellerli, anche se non accompagnati, e anche se nel paese di rimpatrio non vi sono ne’ la famiglia ne’ i tutori legali.
Non è più garantito il patrocinio legale gratuito, ma si rimanda la questione alla legislazione nazionale vigente.
Infine, il divieto di ritorno per cinque anni nei paesi dell’Ue da cui sono stati espulsi.
Alla faccia degli gli articoli 2, 3, 5, 6, 7, 8 e 9 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, nel 60esimo anno della sua approvazione e l’articolo 13 della Dichiarazione, in cui si afferma: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese”.
Per i sostenitori della direttiva, si tratta di un passo avanti, perchè stabilisce delle garanzie per le persone e delle norme armonizzate.

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