martedì 25 maggio 2010

Scuola - PDCI: "In nome della Costituzione, bisogna subito mandarli via"

"L’ha detto Berlusconi: “Nella manovra economica non ci saranno tagli alla scuola”. Possibile. Infatti, ha già tagliato il 25% del bilancio statale dell’istruzione, 12 miliardi in quattro anni!
La Gelmini gli fa da controcanto e aggiunge: si potrebbe iniziare la scuola in ottobre, 15-20 giorni più tardi di quanto accade ora. Ovvero, visto che non si possono tagliare i fondi si fa un’operazione più diretta, si taglia la scuola! Sarebbe come dire che non si taglia la sanità ma si chiudono gli ospedali un mese all’anno. Venti giorni di scuola in meno moltiplicati per dieci (gli anni dell’obbligo scolastico) fanno 150-200 giorni, equivalenti a un anno di scuola in meno per alunni-studenti dai sei ai sedici anni di età. Ad esso si va ad aggiungere un altro anno di scuola perduto a causa delle riduzioni di orario operate dalle “riforme gelminiane” in ogni ordine di scuola. Così il governo che “nella manovra economica non taglia alla scuola” è riuscito a ridurre di due anni l’obbligo di istruzione. Anzi di quattro anni! Infatti, i quattordicenni che lo vogliono possono frequentare corsi di formazione professionale anziché la scuola e i quindicenni, anziché andare a scuola, potranno lavorare come apprendisti. In due anni di governo, quattro anni di scuola obbligatoria rubati ai nostri figli. Mai furto sul loro futuro fu così ignobile! Sessant’anni fa la Costituzione italiana scriveva: “l’istruzione è obbligatoria e gratuita per almeno otto anni”. Sessant’anni dopo, nella società della conoscenza, l’hanno ridotta sostanzialmente a sei! Tanto c’è la tv del presidente. In nome della Costituzione italiana, bisogna subito mandarli via!". E' quanto afferma Piergiorgio Bergonzi, responsabile Scuola del PdCI-Federazione della Sinistra.

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