giovedì 23 settembre 2010

Rischio sismico: la spada di Damocle che pende sulle nostre teste.

La Calabria, secondo la classificazione del territorio nazionale (ordinanza n.3274 del 20 marzo 2003), è l'unica regione d'Italia ad avere il territorio tutto compreso nelle zone 1 e 2. Le zone a più elevato rischio sismico. Il comune di Vibo Valentia, fa parte della zona 1, il rischio qui è massimo.
Ad oggi nessuna tecnica scientifica ci permette di prevedere un terremoto, ogni secondo che passa potremmo sentirci scuotere da una forte scossa. C'è da chiedersi allora: bisogna avere paura? No, ma dobbiamo essere pronti all'eventualità che un sisma di forte intensità si verifichi.
Grande attenzione devono avere le istituzioni in collaborazione con gli organi di protezione civile.
Secondo le direttive nazionali ogni comune, che appartiene a quelle zone ad elevato rischio sismico, deve redigere un “piano comunale di emergenza”. La stesura e l'informazione rivolta ai cittadini dei contenuti del piano di emergenza è essenziale per prevedere grandi disastri. Ogni cittadino che è ben istruito sui contenuti sul suddetto piano saprebbe come comportarsi in caso di allarme, in questo modo gestire l'emergenza per le istituzioni diventerebbe quindi più agevole e funzionale.
A questo proposito, il 23 marzo del 2010, il capo dipartimento della protezione civile Guido Bertolaso, ha inviato una lettera ad ogni comune interessato dal rischio sismico con un invito a convocare (il 6 aprile 2010, precisamente un anno dopo la tragedia che ha colpito l'Aquila) un consiglio comunale aperto per verificare ed eventualmente aggiornare il piano comunale di emergenza ed informare i cittadini.
In quel periodo a Vibo Valentia c'era un gran movimento nel palazzo municipale dovuto alle imminenti elezioni comunali, quindi non è stato possibile accettare e mettere in pratica i suggerimenti del dipartimento della protezione civile nazionale. Dato però il rischio a cui il nostro territorio è sottoposto non dovrebbe essere necessario aspettare di ricordare eventi accaduti altrove e nel passato per proporre questo tipo di iniziative.
Nel bilancio di previsione approvato qualche mese fa i fondi destinati ai servizi di protezione civile sono molto più sostanziosi di quelli impiegati in precedenza. Il problema però sembra essere l'organico. Il settore n°7, quello destinato ai servizi di protezione civile (istituito nel recente passato, nell'anno 2002, con deliberazione di Giunta Comunale n°365 del 7.11.2002), da quanto risulta nella “Relazione Previsionale e Programmatica 2010” ha carenze gravi nel numero di impiegati, senza contare che poi in effetti quelli con compiti di protezione civile sono solamente il dirigente ed un geometra che tra l'altro deve svolgere anche altre funzioni (tra cui suo malgrado quelle del messo!). Dando un'occhiata poi ai mezzi in dotazione scendiamo nel ridicolo. I mezzi di trasporto dedicati per la protezione civile sono: una panda 4x4 (tra l'altro non nuova) ed una fiat punto, gli altri sono “prestati” agli altri settori. Se vogliamo essere pignoli, ci viene quasi il dubbio che non siano adeguati per funzioni di protezione civile e non sufficienti nemmeno per le normali funzioni ordinarie di controllo del territorio!
I fondi destinati alla protezione civile sono, quindi, circa 1'250'000 € (molto di più della cifra ridicola di 12'000 € spesi nel 2009), con diversi progetti da realizzare nel biennio 2010-2012. Guardandoci un po’ intorno però ci rendiamo subito conto che nemmeno questa somma è necessaria per farci dormire sonni tranquilli e per fare un buon lavoro di prevenzione.
Gli edifici che dovrebbero essere quelli più sicuri, scuole ed uffici pubblici, sono quelli più a rischio. Progettati e realizzati quando non esisteva nessun criterio di costruzione antisismica, non hanno mai avuto adeguamenti a riguardo. Basta guardare il palazzo municipale per capire che tutti quelli che ci lavorano sono continuamente in pericolo, dal nostro punto di vista non è una struttura sicura. Non potrebbe certo resistere ad un sisma di forte intensità.
Non dimentichiamo quello che è successo a San Giuliano di Puglia, quando hanno perso la vita molti bambini. Sciagura causata da lavori di manutenzione illogici. Purtroppo, a Vibo, ogni giorno a scuola si rischia la vita. Proprio in questo periodo sentiamo che molti edifici scolastici del comune aspettano lavori di manutenzione. Tempo fa l’assessore ai lavori pubblici aveva detto: “mandiamo i bambini della scuola di Piscopio a far lezione in tenda”. Una provocazione forse, ma anche un segnale della grave situazione in cui versano gli istituti. Non è solo la scuola di Piscopio ad essere a rischio, sono tutti gli edifici scolastici del comune che sono vecchi ed inadeguati. A seguito del terremoto in Abruzzo sono stati istituiti fondi appositamente dedicati alle opere di adeguamento sismico per edifici pubblici. Adeguamento che non vuol dire, come molto spesso succede nel comune di Vibo Valentia, rifacimento di intonaci e lavori superficiali di manutenzione ordinaria quando si fanno, inutili per il recupero strutturale dei fabbricati. Bisogna affrettarsi ad attuare una progettazione seria e ottenere qualche finanziamento, iniziare subito lavori che rendano sicuri gli edifici pubblici.
Rimane il dubbio con quali mezzi e persone il comune di Vibo Valentia potrà realizzare questi, eventuali, buoni propositi. Speriamo non si concluda l’anno. O la legislatura, con un niente di fatto. Non dobbiamo aspettare di subire ulteriori disastri per accorgerci che la protezione civile a Vibo Valentia è inefficacie e quasi inesistente. Non dimentichiamoci che nel 2006 i soccorsi nelle zone alluvionate arrivarono con forte ritardo e molto disorganizzati.
Nelle scuole i bambini devono conoscere a memoria le procedure in caso di sisma. Bisogna programmare periodicamente e ripetutamente esercitazioni ed incontri per preparare la gente e renderla pronta e consapevole. Il lavoro di coinvolgimento della popolazione deve includere tutti, i cittadini di Vibo città ed anche quelli delle frazioni, ebbene si le frazioni lo ricordiamo a tutti fanno parte di Vibo Valentia.
Si spera di veder presto anche a Vibo Valentia una realtà che somigli almeno un po' a quella del Giappone o della California, dove il terremoto è vissuto in modo molto diverso dall'Italia, con più serenità. Gli eventi sismici non devono più far paura e tenere sotto scacco la nostra comunità.
L'appello che rivolgiamo alle coscienze degli amministratori è di fare qualcosa di concreto, prima che qualche disastro ci sorprenda, per non piangere lacrime di coccodrillo. È necessario rendere l'ufficio di protezione civile del comune di Vibo Valentia migliore e più funzionale, aumentando il numero di addetti ai lavori servendosi di tecnici veramente esperti in materia antisismica. Soprattutto non bisogna perdere altro tempo, devono essere subito programmati ed iniziati gli interventi necessari per rendere sicuri gli edifici pubblici della città.
Le parole d'ordine sono: non farsi cogliere impreparati, vigilare sul territorio contro l’abusivismo e augurarsi che eventi del genere non accadano.

Nicola Iozzo (coordinatore PdCI Vibo Valentia)
Giuseppe Ambrosio (PdCI Vibo Valentia)

1 commento:

Anonimo ha detto...

gran bel pezzo! continuate così