mercoledì 8 settembre 2010

SOSPESA LA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA IN CALABRIA

DOCUMENTO  POLITICO




La grave e pesante sconfitta del centrosinistra alle elezioni regionali del 28/29 marzo richiederebbe una forte riflessione critica ed autocritica e una ripresa dell’iniziativa politica e della presenza nel territorio.
Ciò a partire dalle forze più consapevoli e responsabili. In particolare, un rinnovato impegno unitario nella battaglia politica sarebbe necessario da parte della sinistra calabrese , a cominciare dalla Federazione della Sinistra che, nonostante un quadro di gravissima sconfitta generale, è riuscita ad eleggere due propri rappresentanti al Consiglio Regionale.
Sarebbe davvero auspicabile un ruolo attivo e protagonista della FdS in Calabria, anche in conseguenza dei primi mesi del governo regionale Scopelliti che già nelle sue scelte e decisioni, conferma la sua pericolosità  per il territorio e per la società calabrese.                                                             
Purtroppo, però gli auspici  e le necessità non trovano riscontri nei comportamenti dei singoli dirigenti e delle forze politiche interessate.
Infatti, In Calabria  si verificano condizioni che vanno nella direzione opposta alla necessità di rafforzare il processo unitario a sinistra. In concreto nella nostra regione, registriamo con rammarico un comportamento di grave chiusura del ristretto vertice regionale del Partito della Rifondazione Comunista.
Prima delle elezioni regionali  era stato raggiunto un accordo e un’intesa con i vertici regionali del PRC per una gestione unitaria e collegiale della fase successiva a prescindere da chi sarebbero stati gli eletti al Consiglio Regionale.
Dopo le elezioni che hanno visto l’elezione di due consiglieri regionali, entrambi di Rifondazione Comunista, con la lista della Federazione della Sinistra, abbiamo semplicemente richiesto il rispetto degli accordi per garantire, come previsto, una gestione collegiale del gruppo consiliare e delle risorse.
Sono passati oltre cinque mesi dalle elezioni e dall’incontro con i vertici regionali del PRC e le nostre richieste sono state totalmente inevase (addirittura non si sono degnati neppure di dare un cenno di risposta).
La stessa costituzione del gruppo regionale della FdS, pertanto, rappresenta un’operazione di mera facciata, senza alcun contenuto e pratica unitaria, poiché i due consiglieri regionali con il loro operato negano l’essenza stessa della FdS e si comportano come se la FdS non esistesse.
È evidente che tutto ciò rende assolutamente impraticabile in questo momento il prosieguo della costruzione della Federazione della Sinistra in Calabria.
A tal proposito, riteniamo opportuno ricordare che il PdCI calabrese rappresenta un’organizzazione  politica presente e radicata nel territorio e tra le più forti del PdCI in Italia. Ed è davvero incredibile che si possa pensare di colpire il PdCI proprio in una delle situazioni di maggiore forza.


Abbiamo atteso pazientemente per tutto questo tempo sperando in un segnale positivo che non è mai arrivato. A questo punto prendiamo atto dell’ostacolo insormontabile che il ristretto vertice regionale del PRC ha frapposto con un ridicolo atteggiamento che, di fatto, punta a indebolire il PdCI, nonostante il nostro contributo sia stato determinante per il raggiungimento del quorum del 4% e per l’elezione dei due consiglieri regionali.
Tutto ciò è ben conosciuto anche a livello nazionale, dove c’è una piena consapevolezza di questa situazione, poiché la questione calabrese è stata sollevata e discussa anche nelle sedi unitarie della FdS, tant’è che il Segretario Nazionale del PRC, Paolo Ferrero, che ringraziamo pubblicamente, prendendo atto della situazione, nelle sedi ufficiali, ha criticato apertamente con parole pesanti il comportamento dei vertici regionali calabresi del PRC.
A questo punto per salvaguardare l’immagine, la credibilità, la dignità, l’onestà, la trasparenza, la coerenza tra le parole e i fatti, l’intransigenza sul piano politico e morale dei Comunisti Italiani della Calabria contro l’inutile tentativo di oscuramento, occorre assumere una decisione divenuta ormai inevitabile che ha un carattere momentaneo, nella speranza che vi sia un segnale di svolta da parte dei vertici regionali di Rifondazione Comunista.
Pertanto, noi Comunisti Italiani, pur ritenendo di fondamentale importanza politica e strategica la scelta di costruire la Federazione della Sinistra, riteniamo che in Calabria fino a quando non ci sarà una modifica radicale dell’atteggiamento dei vertici regionali e dei consiglieri regionali del PRC, non ci sono momentaneamente le condizioni per andare avanti nel processo della Federazione della Sinistra.
In tal senso, in Calabria, a tutti i livelli, è formalmente sospesa momentaneamente la costruzione della Federazione della Sinistra e non saranno avviate, fino a quando non si verificheranno i cambiamenti richiesti e necessari, le procedure riguardanti l’attivazione della fase congressuale della FdS.
E’ del tutto evidente che tale decisione comporta immediate conseguenze, a partire dallo stesso uso della sigla della Federazione della Sinistra.
Il nostro auspicio è che tutto questo possa finire al più presto per riprendere il cammino comune. Per tale ragione facciamo appello alle compagne e ai compagni del PRC della Calabria affinché si impegnino per ricollocare la linea politica regionale nella direzione di rilanciare il processo unitario a sinistra, ovviamente ripristinando le necessarie condizioni di lealtà, collegialità e pari dignità con il PdCI.
Tutto ciò richiama al massimo la responsabilità  dei Comunisti italiani che  da subito  devono sentirsi  impegnati, più che mai,  in un lavoro continuo, senza respiro,  per la ripresa della crescita e del peso del PdCI calabrese senza la cui forza è destinata ad allontanarsi la prospettiva , voluta dai lavoratori, dell’unità dei comunisti.
Lamezia Terme, 7 settembre 2010





comitato regionale PdCI della Calabria

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