giovedì 10 gennaio 2008

Monnezza italiana, Monnezza di Sistema

Secondo Prodi l’Italia non è stata superata dalla Spagna: "il nostro prodotto interno lordo", ha dichiarato a Capodanno il premier, "è ancora superiore di circa la metà". Nel duello all’ultimo euro Italia-Spagna al sapor di mortadella, come si vede, non traspare molto di quello “spirito europeista-che-supera-le-frontiere ” di cui dice essere impregnato l’ex Presidente della Commissione Europea, il quale farebbe carte false pur di tenere dietro di sé il giovine capitalista illuminato Josè Luis Rodriguez (Maria Miguel Fernando Martin Ugo) Zapatero. E’ proprio il caso di dire che “business is business”. Ma c’è anche un secondo parametro, direttamente legato al primo, che conferma la paesana supremazia: la monnezza! Sì, perché noi Italiani effettivamente di monnezza ne produciamo così tanta che spesso non sappiamo dove metterla: spesso finisce a Pianura, quasi sempre pure in Parlamento. In genere, quando non è possibile smaltirla come sopra, precocemente si arresta nei gangli della burocrazia locale (Consorzi, Enti Locali, choffeur tuttofare, amichette che fanno le “coccole” ai lestofanti di turno). Quando è troppa, arriva comunque l’Esercito, e spala un po’ più in là: hai visto mai sparisce. E non solo ne produciamo montagne (di monnezza) ma, contrariamente a quanto si pensa, siamo anche capaci di valorizzarne così tanta che, per dirla alla Napolitano, la fiducia nel futuro non ci deve mancare. Siamo infatti riusciti a valorizzare i fascisti, che oggi spingono per le dimissioni di Bassolino, omettendo di ricordare Antonio Rastrelli, ex Presidente della Regione Campania ed iscritto al MSI dal 1948 fino alla sua apoteosi in Alleanza Nazionale; i razzisti padani, che ogni hanno si abbeverano nelle sacre acque del Po dopo aver portato qualche vacca, ma solo per provocazione, davanti ad una moschea; i comunisti interclassisti, che oggi si nascondono tra Democratici, Rifondaroli e non meglio specificate Cose Rosè; i comunisti-CIA, che oggi fanno i giornalisti affermati; i socialisti, che oggi fanno i parrucconi settantenni; i cattolici-in-seconde-nozze, che difendono la prima famiglia; i cattolici-mai-sposati-per-aver-pagato-la-Sacra-Rota che si sposano verginalmente in Chiesa; i Cuffaro, gli Andreotti, i Ganzer (ora capo dei Ros, coinvolto una quindicina di anni fa in un’indagine della magistratura che intendeva capire come poteva essere stato possibile omettere il sequestro di una consistente partita di droga ammontante a 502 milioni di vecchie lire). Siamo riusciti a valorizzare gli yacht e le ville cafone dei farabutti miliardari, permettendo loro di fare della Costa Smeralda uno scempio; abbiamo valorizzato il patrimonio culturale pubblico svendendolo ai papponi privati; abbiamo valorizzato fondi pensione integrativi, assicurazioni di ogni tipo, cliniche, casette dimesse che non riesci a pagare nemmeno se campi cento volte. Quello che rimane, se rimane, va alle banche come interesse sul debito pubblico: nazionalizziamole, e non avanzeranno nulla… La monezza di questo Paese, mi pare evidente, non può sparire con le dimissioni di Bassolino…Scaviamo più in profondità: troveremo un modello sociale marcio..

Nessun commento: