mercoledì 29 ottobre 2008

Scuola e Università, quale futuro?

Una crisi devastante sta investendo il sistema capitalistico, dove tutti i parametri economici sono in caduta libera senza alternative. Recessione economica che può trasformarsi a breve in depressione, crollo dei titoli azionari, mancanza di liquidità e fallimento delle banche, inflazione, calo della produzione industriale, aumento della disoccupazione, sembrano i segnali di un modello economico in agonia e quando un modello di società è morente produce al suo interno classi dirigenti che ne agevolano il suicidio.

Sembra questo il profilo che si adatta perfettamente al Ministro Gelmini. Da dove sia venuto fuori questo personaggio preistorico che di fronte a una crisi di questa portata che comporta progetti fortemente progressisti e innovativi, fa un decreto dove ci sono proposte come il grembiulino, il 7 in condotta, il maestro unico, la segregazione razziale per i bambini immigrati dove si “stabilizzano” i precari licenziandoli, dove in un mondo in cui i “ capitalisti privati” chiedono aiuti e sussidi di stato si tenta la privatizzazione dell’Università , dove in un mondo che ha bisogno di nuovi saperi ed innovazione si tagliano i fondi falcidiando corsi di laurea e ricerca.
Bisogna anche sottolineare che questa riforma è il naturale proseguimento delle politiche dei tagli attuate dai governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni, che fossero di centro-destra o centro-sinistra ha poca importanza….

Tutto questo sembra davvero una follia da parte di un Ministro e di un Governo con la vocazione al suicidio.

Il decreto Gelmini non va discusso,
va rigettato, combattuto, abrogato!

• assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari dell'università e della scuola,
• fondi per la costruzione e la ristrutturazione delle scuole,
• aumento dei fondi per la ricerca,
• salario garantito agli studenti bisognosi,
• aumento dei posti alloggio universitari,
• miglioramento della didattica, e un aumento degli appelli e delle sessioni di laurea
• abolizione del numero chiuso nelle università,

Le risorse economiche per scuola e Università non vanno tagliate , ma vanno aumentate, se quotidianamente i governi di tutta Europa “trovano” centinaia di miliardi di euro per salvare banche, istituti finanziari, se la BCE ogni giorno brucia risorse enormi per salvare le società in borsa dal crollo definitivo, si possono allo stesso modo trovare risorse economiche enormemente minori per sostenere le scuole e le Università, insieme alla Sanità pubblica, i salari, le pensioni.
La scuola e l’università si migliorano con gli investimenti e non cono i tagli insensati

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