mercoledì 7 gennaio 2009

Il Massacro di Gaza e l’abbuffata con rutto

Scriviamo queste due righe sul massacro sionista in Palestina mentre Marisa Laurito, sul secondo canale RAI, spiega agli italiani che il pandoro si taglia correttamente soltanto se lo si stende di fianco.
Da poco Claudio Pagliara, il corrispondente del TG1-2 e 3 dalla Striscia di Gaza ed uno dei pochi accreditati dal Governo Olmert a girare indisturbato tra i carri armati di Sion, anche oggi ha utilizzato il suo immenso potere mediatico per ricordare alla società “civile” italiana che l’intervento dell’aviazione israeliana si spiega facilmente con il “diritto all’autodifesa”.

Lo ha pure confermato, in un’intervista di cinque minuti concessa qualche giorno fa allo stesso Pagliara, la Ministra degli Esteri di Sion, Tzipi Livni. Secondo i tecnici del diritto internazionale Pagliara-Livni, spetta perciò all’occupante eletto da Dio esercitare questo Diritto, giammai all’occupato inerme. In un quadro morale prima ancora che politico così desolante, e dove la distorsione informativa sui tragici fatti di Gaza (occupato militarmente nel 1967 da Israele) è così clamorosa, diventa perfino commovente l’interessata dichiarazione del Balcanico Massimo D’Alema (“non bisognerebbe mai dimenticare che Hamas ha vinto le elezioni, certificate dalla comunità internazionale”) che, oggi all’opposizione, non potendo più bombardare per spirito umanitario, semplicemente si lagna.

Di contro, giornali, radio e televisioni non riportano alcun comunicato della frattaglia comunista (Diliberto, Rizzo, Ferrando, Turigliatto e, rigorosamente per la pace, Ferrero): e quasi non si sa bene se questo oscuramento si debba più alla volontà politica del Comitato d’affari che sta in Parlamento di continuare a calpestare, a prescindere, le idee della classe subalterna ovvero alla presa d’atto che queste stesse idee non sono egemoni nel paese.

E’, come sempre, un mescolarsi di entrambi gli interessi. Perché si dovrebbe parlare di ciò che pensano gruppetti e settine comuniste quando esse non trovano nemmeno la forza comune per ricordare, da un unico grande giornale (che non c’è), da un’unica grande radio (che non c’è), da un’unica e grande televisione (per carità, chissà se ci sarà mai), che la “tregua” è stata rotta da Sion il 4 Novembre 2008 con un bombardamento aereo su Gaza (e proprio perché la tregua reggeva)? Perché si dovrebbe rendere noto il pensiero di gruppetti e settine comuniste che non hanno nemmeno la forza di chiedere insieme (sottolineo, insieme) la cacciata di Sansonetti (che il mainstream, invece, sta passando come il martire da difendere, l’agnello da sacrificare ingiustamente) dalla Direzione di Liberazione?

Sansonetti, per anni la principale articolazione giornalistica del vuoto pneumatico politico di Fausto Bertinotti, che non molla e continua a dichiarare, spudoratamente, di non avere ricevuto condizionamenti da nessuno. Soltanto per questa balla andrebbe cacciato immediatamente a pedate!

Che c’entra Gaza con Sansonetti? C’entra. E’ necessario riprendersi Liberazione (tutte/i, non soltanto i compagni che sono rimasti nel PRC) come “voce della classe” così come è necessario ripensare, rinnovare e centralizzare tutto il disarticolato sistema mediatico di informazione comunista nel nostro Paese, rinunciando per sempre alla fastidiosa gara di chi è più comunista dell’altro.

La spensieratezza oltraggiosa con cui le/i tante/i Marisa Laurito di questo paese cialtrone stanno per cuocere o mangiare il cotechino dell’ultimo dell’anno mentre nel recinto di Gaza centinaia di innocenti stanno morendo sotto le incursioni sioniste dipende (anche) dal fatto che le/i comuniste/i italiani, genericamente intesi, prima ancora che in Parlamento, sono fuori dal faticoso lavoro di analisi, comprensione e rappresentazione della società italiana, spendendo invece la gran parte del tempo e delle energie nella costruzione di nicchie di apparato politico parafamilistico per l’esaltazione orgiastica del sé come capobastone.

Francesco Fumarola, 31 Dicembre 2008

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