giovedì 24 settembre 2009

Pdci: «Con la sinistra Sammarco ha chiuso» su calabria ora del 24 settembre

Il sindaco Franco Sammarco un primo miracolo l’ha compiuto. E’ stata sufficiente la nomina di Gaetano Pacienza quale assessore al Bilancio per mettere d’accordo, almeno su una cosa, tutti i partiti della sinistra vibonese, anche i Comunisti italiani. Nulla di personale contro il noto legale di Vibo Marina, figura di apprezzate capacità e di indubbia moralità, è il significato politico della scelta che la sinistra - tutta, anche i Comunisti Italiani - contesta. «Con questa mossa - spiega il segretario cittadino del Pdci Nicola Iozzo - il sindaco Franco Sammarco ha dimostrato l’inequivocabile volontà di chiudere con la sinistra». In sostanza il primo cittadino, dopo le dimissioni del vicesindaco Daffinà, avrebbe potuto sfruttare l’occasione posta dalla necessità di ricompletare l’esecutivo per riaprire il confronto con tutte le forze
dell’originaria alleanza di centrosinistra, coinvolgendole - anche se non direttamente nella giunta - nel percorso amministrativo che lo condurrà fino alla fine del mandato. E invece? «Ha preferito - sottolinea
Iozzo - rafforzare proprio quella parte del Partito democratico che più ha fatto ostruzionismo». In sostanza Sammarco ha rinvigorito, con la nomina di un assessore del potente gruppo Soriano, proprio
quell’area del Pd che è stata più critica con il suo operato e che, incalza Iozzo «certo non lo sosterrà alle primarie». E se tale scelta fosse invece strategica, utile a riaprire il dialogo proprio con una delle correnti
più forti e più critiche dei democrati? «Sarebbe stato meglio - ribatte il dirigente del Pdci - pensare di recuperare la sinistra per tentare, seppur in ritardo, di riaccattivarsi il sostegno di quelle forze che sono
state determinanti non solo per la sua elezione, ma ancora prima per la sua ricandidatura dopo la sconfitta subita alle elezioni del 2002».
Sembrava che almeno con il Pdci, forte anche della mediazione assicurata dal leader regionale Michelangelo Tripodi, Sammarco potesse recuperare il feeling. «A noi - aggiunge Iozzo - non interessava affatto entrare in giunta. Intendevamo semplicemente riscontrare il rispetto degli impegni assunti, in sede di preparazione del Bilancio e di programmazione degli interventi nelle frazioni, durante gli
incontri avuti sin dal mese di gennaio. Ma siamo rimasti delusi, mentre la nomina di Pacienza chiude anche l’ultimo spiraglio di dialogo che noi abbiamo mantenuto aperto». Una posizione pressoché identica a quella espressa nei giorni scorsi da Rifondazione comunista, Sinistra democratica e Verdi. «Di fronte al nostro segretario Oliviero Diliberto - sottolinea l’ex assessore comunale Alfredo Federici, che abbandonata Rifondazione ha aderito ai Comunisti italiani - il sindaco ha accusato anche la sinistra di averlo lasciato solo. La nomina di Gaetano Pacienza, invece conferma, al di là di ogni ragionevole dubbio, che la rottura dei rapporti, il disintegrarsi dell’alleanza di centrosinistra e il fallimento di un progetto politico nato con entusiasmo, è dovuto esclusivamente alle sue responsabilità prima ancora che alle ambizioni interne al Pd rispetto alle quali si è piegato con l’intento di ossequiarle. Basti pensare che ha azzerato la rappresentanza dei gruppi consiliari di sinistra nell’esecutivo, nominando poi un assessore che alle ultime elezioni comunali si era candidato nella lista di Alleanza nazionale e, quindi, contro lo stesso Franco Sammarco ».
Quali effetti avrà tale «perdurante atteggiamento» in vista delle prossime comunali? «Molto dipende dal Partito democratico - continua Federici - che rimane interlocutore privilegiato e che ci auguriamo dimostri la volontà concreta di ricomporre il quadro politico, visto che da parte del sindaco abbiamo registrato solo dichiarazioni d’intento tradite grossolanamente dai fatti».
E se il Pd non cambiasse rotta? Il Pdci parteciperebbe al “cartello” della sinistra con Prc, Sd e Verdi? Chi vorrebbe come candidato a sindaco? Nicola Iozzo e Alfredo Federici rispondono all’unisono. «Con Rifondazione - incalzano - ci sono stati dei problemi, inutile negarlo. Ma la responsabilità appartiene ai comunisti e per questo crediamo esistano le condizioni per un percorso programmatico comune. E ciò
riguarda anche Sd e Verdi, oltre che quelle altre forze laiche e progressiste che inseguono un’alternativa reale a ciò che la politica vibonese attuale offre. Se c’è la volontà di costruire un’alternativa critica e forte noi ci siamo. In ogni caso stiamo già lavorando ad una lista e, eventualmente, saremmo anche nelle condizioni di correre da soli. Un sindaco per la sinistra? Qualcuno di sinistra, magari comunista, che per
moralità, impegno, coerenza, offra un esempio diverso rispetto a quello proposto in certi ambienti politici e istituzionali del nostro territorio».

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