sabato 22 gennaio 2011

Calabria: Fgci contro la 'ndrangheta dalla parte dei Kalafro

Per caso , girando su Facebook in questi giorni , ho trovato molti link che conducevano ad un video musicale intitolato “Kalafro – Resistenza sonora”. Incuriosito dal titolo strettamente conforme ai miei ideali è nata in me la grande curiosità di ascoltare questo pezzo. Oltre ad  un accativante e splendido ritmo reggae e nella vibrazione folk che li caratterizza come una realtà fortemente legata alla terra di origine {da quanto dice la loro biografia},quello che mi ha maggiormente colpito è il testo. Cantato con passione e con l’esplicito linguaggio tipico del rap , trova il suo inizio con il termine profondamente significativo “Sogno”.
E’ infatti un grido di speranza di una rivolta popolare contro chi ogni giorno rovina questa terra bellissima costringendola alla povertà e ad abbassare la testa. Non a caso infatti nel testo si legge :” Non abbassare la tua testa, tu non farlo mai!Non devi dargliela per vinta, no, non farlo mai!Se senti vento di rivolta te ne accorgerai,ora e sempre: Resistenza!”.
Non mancano inoltre i riferimenti alla politica nazionale e al premier Berlusconi [Mentre il Presidente mente al PM di Milano ad Arcore è nascosto il vero Provenzano ; {cit. }] che , più di tutti , in questi anni ha dimostrato di non voler combattere realmente le ‘ndrine concentrandosi invece su leggi ad personam ( oltre che ad aziendam,ndr) e all’anti-meridionalista Federalismo fiscale. Bel modo di festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia dividendola dal punto di vista economico.
Tornando ai Kalafro. Soddisfatto dal loro pezzo e dal video che narra la storia di un commerciante che si rifiuta di pagare il pizzo e di tenere alta la testa a costo della sua stessa vita, ho voluto saperne di più. Andando sul loro sito ( kalafro.it,ndr ) ho scoperto che sono un collettivo musicale attivo sin dai primi anni duemila a Reggio Calabria. Ma la cosa che mi ha colpito maggiormente è stato scoprire che il loro ultimo cd , nel quale è contenuto il pezzo di cui sopra, è stato prodotto interamente coi soldi confiscati alle cosche mafiose, grazie anche alla collaborazione del Museo dell’ndrangheta.
L’unica cosa sulla quale posso non trovarmi d’accordo con il collettivo è  la loro convinzione ( stando alla biografia online) che per combattere il fenomeno mafioso non servano fiaccolate e arresti bensì un’insurrezione popolare armata. Io penso invece che se veramente vogliamo cambiare le cose e liberare la nostra amata e bellissima terra, dobbiamo portare avanti una rivolta culturale (alla quale il collettivo partecipa anche con i cd dedicati ai Briganti) e pretendere una riforma del codice penale, della quale sente il bisogno anche Nicola Gratteri ( Procuratore Aggiunto della DDA reggina, da 21 anni sotto scorta) che ne ha parlato più volte nel corso delle interviste a lui dedicate.
Questa riforma serve a rendere sconveniente e maggiormente punibile il fenomeno mafioso, e deve partire dalla politica che deve , una volta per tutte, impegnarsi a combattere l’ndrine che oltre a martoriare il sud , stanno prendendo il controllo del nord investendo capitali nelle grosse aziende e puntano all’Expo 2015 di Milano.
“Meridionalizzando” una frase celebre di Saviano, dobbiamo dimostrare di essere la calabria di Gratteri, di Pignatone , del procuratore generale Di Landro e di non essere più la terra dei De Stefano, dei Piromalli e dei Pelle. Dobbiamo denunciare il fenomeno mafioso e combatterlo sempre , non solo quando esso agisce mettendo a ferro e fuoco la città, con armi che sono e saranno sempre più potenti di qualsivoglia fucile , ovvero con la cultura,con l’onestà e con la legalità. Rimanendo a testa alta al fianco di chi , come i Kalafro, non vuole più vedere le nostre strade macchiate di sangue.
Spetta a noi politici inoltre, far capire alla gente la gravità di eventi come quelli che ,secondo intercettazioni, vedono il governatore Scopelliti cenare con ‘ndranghetisti, anche se non costituiscono estremi per procedere per via legali. Ci spetta portare avanti la questione morale anche contro la mafia.
Spetta ai cittadini invece, gridare ogni qualvolta si parli di mafie :”Ora e sempre Resistenza!”
“...se ogni giorno chi ha paura muore con il suo destino,io morirò una volta sola come Borsellino..”

Francesco Masè
Coordinamento Nazionale FGCI
 

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