martedì 18 gennaio 2011

La nostra "pepata" risposta al presidente Mangialavori

Il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Mangialavori, dovrebbe cercare di risolvere i problemi della città invece di andare a trovare il pelo nell’uovo facendo una replica alle virgole invece che al vero senso del nostro intervento.
Dovrebbe smetterla di far finta di essere una persona disponibile al dialogo, visto che quando il sindaco ha fatto parlare Luciano Gagliardi lui era tutto insofferente ed ha dichiarato che: “non è una conferenza stampa”. Dovrebbe imparare a fare il presidente, imparare ad essere un po’ più umile ed imparare a capire l’italiano e non solamente a leggerlo. Dovrebbe capire qual è la situazione che stanno attraversando i cittadini e le fasce più deboli di questa città.
Lei dice nella sua replica “QUESTA volta il Partito dei Comunisti Italiani ha preso una grande cantonata. Quando si fa un’affermazione si devono conoscere i termini della questione affrontata» e quindi sta a significare che le nostre affermazioni, le accuse e le molteplici denunce fatte a questa amministrazione di solito non sono sbagliate. E di questo ne eravamo sicuri.
Noi conosciamo i termini della questione affrontata nel nostro articolo, che va ben oltre la convocazione del consiglio comunale chiuso agli interventi del pubblico, di cui il signor Mangialavori si è preso la totale responsabilità e alla luce delle sue parole gli rivolgiamo il caldo invito di andare a fare altro visto che la gestione delle emergenze non è certo nelle sue corde.
Il vero problema a cui il signor Mangialavori nemmeno accenna è quello dell’emergenza idrica a cui state tentando, in maniera assurda, di farci abituare gestendola nel peggiore dei modi, nascondendovi dietro il vostro silenzio.
Secondo lei, signor Mangialavori, è un problema serio o no? La cittadinanza, quella che non ha assolutamente mezzi, non ne sta pesantemente soffrendo? La cittadinanza non avrebbe diritto ad un consiglio comunale aperto e attivo? Vista la disponibilità dimostrata dal sindaco, che ha fatto parlare un rappresentante delle associazioni vibonesi, non è che è proprio lei ad avere problemi nel dialogare con i cittadini? Sinceramente le impressioni che lei ha trasmesso, a chi “pacatamente” e “civilmente” ha assistito al consiglio comunale, sono di un freddo amministratore distaccato. Un freddo amministratore preoccupato più per la magra figura che questa amministrazione stava facendo sotto i colpi sferrati dalla migliore opposizione degli ultimi mesi, che sicuramente sentiva e per una volta riusciva a trasmettere veramente il sentimento dei cittadini che erano li a guardare e di quelli che stanno soffrendo da molti mesi questo drammatico problema, che non del grave problema in se.
A questo punto le facciamo lo stesso invito fatto al sindaco: vada a casa! Torni ad occuparsi di affari diversi da quelli della pubblica amministrazione.
Sappiamo bene che il consiglio comunale è aperto al pubblico (che solitamente non può intervenire, ma in questo caso era dovuto fare un’eccezione) perché questo è nelle fondamenta della nostra Repubblica nata dalla resistenza. In quella Costituzione che il suo partito mette sotto i piedi tutti i giorni. Parlate tanto di cambiamento e rinnovamento, ma a noi sembra la stessa politica fatta dagli stessi “nomi” degli ultimi anni! Quegli stessi nomi che hanno contribuito a trasformare questa splendida città, una volta giardino sul mare, in una discarica a cielo aperto, rifiuti ovunque ed acqua inquinata. Per dare il colpo di grazia alla nostra amata città manca solamente un inceneritore, che inquini l’aria e abbassi l’aspettativa di vita, ma sappiamo che vi state già attrezzando per raggiungere quest’obbiettivo!
Ma se proprio non ce la fate da soli a distruggere il nostro ambiente, vi rinnoviamo l’invito di costruire centrali a carbone o nucleari, ma anche a utilizzare il nostro mare per esperimenti nucleari stile Mururoa o anche, se proprio ne volete ancora, di trovate una zona di Vibo dove “smaltire” scorie nucleari e tossiche. Naturalmente tutto ciò può essere da voi deciso, in consigli comunali chiusi agli interventi dei cittadini, blindati da vigili urbani (sotto organico, vi invitiamo ad assumerne di più) in tenuta antisommossa per contenere i pericolosissimi bambini, signore e pensionati che vengono ad assistere alle sedute. Sedute, che ricordiamo, non sono le vostre ma della popolazione tutta e se proprio siete intolleranti al dialogo vi invitiamo cortesemente a dimettervi!

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