domenica 21 giugno 2009

Il PdCI di Vibo Valentia analizza il risultato elettorale

Dal risultato del voto del 6/7 giugno è emerso un dato ambivalente. Si è trattato, infatti, di un risultato insoddisfacente, poiché avevamo un obiettivo essenziale, quello del superamento del 4%, e l’abbiamo mancato. La lista comunista e anticapitalista, però, ha raccolto da sola più voti, sia in percentuale che in termini assoluti, di quanti non ne abbia ottenuti nel 2008 l’Arcobaleno, che raggruppava tutte le forze della sinistra di alternativa. Il voto evidenzia quindi una tendenza positiva: un recupero, anche se parziale, di consensi da parte dei comunisti e delle altre forze rappresentate nella lista. Va inoltre sottolineato che queste elezioni si sono svolte in una situazione per noi molto più difficile rispetto all’anno scorso, sia perché avevamo alle spalle la rovinosa e deprimente vicenda dell’Arcobaleno (da molti considerata una pietra tombale sulle sorti della sinistra d’alternativa), sia perché la crisi economica accresce il disagio di parte del nostro elettorato e rafforza la presa egemonica della destra: l’avanzata della Lega – cioè l’ aspetto di gran lunga più allarmante di questo voto – nasce dalla sua capacità di offrire risposte persuasive, benché illusorie e devastanti, sul terreno dell’ occupazione e del salario in principi territoriali che mirano a dividere il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici tra nord e sud. Queste elezioni erano molto più difficili delle precedenti anche per l’isolamento in cui ci siamo trovati. La stampa e televisioni nazionali ci hanno praticamente ignorati. Abbiamo registrato una vergognosa e sistematica censura dei mezzi d’informazione, mirata contro la lista comunista. In questa situazione, come abbiamo molte volte denunciato, le responsabilità del Partito democratico sono enormi. Pur di cancellare le sole forze non compatibili con le sue scelte neoliberiste, non esita a colpire i cardini della democrazia, come dimostra anche la vicenda del referendum elettorale. Dire tutto questo, naturalmente, non esaurisce il tema delle cause che ci hanno impedito di superare la soglia del 4%. A questo proposito non vanno escluse anche nostre colpe, ovvero gli errori commessi nel corso della campagna elettorale nel comunicare le nostre idee e proposte, nel presentare il progetto politico sotteso alla lista unitaria. Ma il dato ottenuto, comunque, ci offre la possibilità, la speranza, ma soprattutto la sicurezza, che si può ripartire, rilanciare la nostra proposta politica, a partire da un nuovo radicamento nei territori. E’ per questa ragione, infatti, che guardiamo con soddisfazione al dato elettorale della provincia di Vibo Valentia e della città capoluogo. Dal risultato, precisamente, emerge con chiarezza come la lista comunista abbia ottenuto un buon risultato, superando il 4%, nell’attenta valutazione soprattutto dell’alta percentuale di astensionismo registrata, e come soprattutto la falce e martello, il simbolo da tanti, troppi, oggetto di livorosi insulti o delegittimazioni, abbia ottenuto il consenso di una considerevole percentuale di elettori. Sia nella città di Vibo Valentia, quanto su tutto il territorio provinciale, la lista comunista si è riconfermata la quinta forza in termini elettorali, della quale non si potrà non tener conto a partire dalle prossime elezioni. In definitiva, i risultati raggiunti ci indicano chiaramente di proseguire verso la strada dell’unità delle forze comuniste ed anticapitaliste, per la quale lavoreremo anche ad aggregare tutte quelle forze di sinistra per nulla allineate all’attuale sistema, riprendendo con più vigore la nostra presenza all’interno del conflitto sociale, a partire dai luoghi di lavoro espresso in tutte le sue forme, attraverso un concreto rilancio di iniziativa e mobilitazione politico-sociale.

Nessun commento: