martedì 5 maggio 2009

PdCI - Vibo Valentia - E continuiamo a gettare tutto via….

E’ dei giorni scorsi la notizia che i carabinieri hanno posto sotto sequestro un camion con 8 tonnellate di rifiuti speciali sulla statale 18, nei pressi dell’eliporto. La notizia in sé direbbe poco se non fosse che, ai più attenti, fa nascere una semplice domanda: dove stavano andando (per essere abbandonati) questi rifiuti? Questo camion proveniva da Gioia Tauro e questo particolare fa riflettere ancora di più.
Non potremo mai – forse - trovare una soluzione certa a questo mistero, ma possiamo affermare con certezza dove vanno a scaricare tanti altri camion strapieni di rifiuti speciali come quello appena citato. La zona in questione è proprio vicino all’eliporto dei carabinieri e quindi alla statale 18, a poca distanza dalla zona del sequestro a cui accennavamo prima: si tratta della discarica dismessa di contrada Badia-Falcone. Ebbene, in questa discarica si continuano a scaricare rifiuti pesanti e speciali che andrebbero smaltiti in maniera del tutto diversa e, come se non bastasse, vengono anche ricoperti di terra. Questa discarica, che rientra nella competenza del comune di Vibo Valentia, è stata per lungo tempo una stazione di trasferimento nella quale venivano scaricati i rifiuti in attesa del trasporto a Lamezia Terme: è stata chiusa e per la stessa è stata finanziata perfino la bonifica. In questa stessa discarica sono stati gettati anche i materiali ingombranti del post-alluvione e – ma questa è solo un’ipotesi - magari sono finiti nella stessa discarica anche i rifiuti che sono stati raccolti qualche giorno fa a Moderata Durant; un lavoro che, tra l’altro, non ci sembra sia stato fatto con molto criterio. Ma questa è un’altra storia…
Sempre in tema di rifiuti speciali vorremmo segnalare un altro “piccolo” cammeo che impreziosisce ancora di più il nostro territorio.
In contrada Cocari, all’altezza del nuovo carcere, è visibilissimo un vasto cumulo di macerie che non sono che le vecchie ciminiere del cementificio. Queste ciminiere furono costruite quasi 100 anni fa: all’epoca l’amianto era una vera e propria risorsa e non vorremmo che ci fosse qualcosa del genere tra quelle “macerie” nemmeno troppo nascoste, perché se così fosse, e speriamo davvero che non lo sia, sarebbe a rischio la salute dell’intera popolazione della zona e di altre migliaia di persone che ci passano quotidianamente accanto.
Ci domandiamo perché succede tutto questo e perché chi di competenza non controlla? Sappiamo benissimo che vicende come questa non sono una novità per gli addetti ai lavori e che stiamo parlando del segreto di Pulcinella, ma visto che sono cose che conoscono tutti ci fa rabbia pensare che lo sappiamo i nostri amministratori e che nessuno muova un dito. Ci chiediamo anche che fine abbia fatto l'ufficio d'igiene dell'asl che ultimamente latita un po’ e che dovrebbe usare i suoi mezzi per “prevenire e curare” questo tipo di mali.
Sinceramente ci siamo stancati, anche, di sentire le solite belle parole a cui non seguono mai i fatti o che comunque sono diversi dalle varie “promesse” e dai vari programmi e alcune volte non si riesce a fare nemmeno propaganda. Basterebbe un minimo di buona volontà e un, bel, po’ di vigilanza in modo che le varie ordinanze sullo smaltimento dei rifiuti vengano fatte rispettare.
Invitiamo il sindaco di Vibo Valentia e tutta la giunta a cambiare totalmente registro in materia di ambiente, e non solo, perché coprendosi gli occhi e tappandosi le orecchie si fa solamente il male di questa città . Il motto della campagna elettorale fu “un'altra Vibo è possibile” e sinceramente speravamo in una Vibo migliore, non pensavamo che avremmo gettato via anche questa occasione.

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